Autore: Francesca A.

5 Consigli per gestire le tue pagine aziendali

Come gestire le tue pagine aziendali in modo semplice

Oggi voglio darti 5 consigli utili per iniziare a gestire le tue pagine aziendali di Facebook ed Instagram in maniera più professionale possibile.

Ho notato infatti che, alcuni aspetti che a me risultano scontati non lo sono altrettanto per tutti i publischer.

1. Crea un piccolo calendario editoriale

Il primo aspetto che devi considerare per una gestione professionale delle tue pagine aziendali è la creazione di un calendario editoriale e ovviamente i relativi contenuti.

Decidi quanti post pubblicare su base settimanale e redigi un calendario mensile o trimestrale. Non cadere nella trappola di pubblicare solo quando hai tempo o al contrario ogni minuto della giornata. Organizza le tue pubblicazioni.

Scegli contenuti interessanti per la tua audience e non basarti soltanto su cosa vendi: informa, coinvolgi, emoziona i tuoi lettori.

Se non l’hai ancora fatto leggi:

Il Piano Editoriale – La regola dell’80 – 20

2. Utilizza la pubblicità – Facebook Ads

“Facebook per le aziende non è gratis”: prima di tutto devi capire bene questo aspetto! Come ho già sottolineato nel post  5 concetti base che devi conoscere per gestire una pagina Facebook

Facebook vive dei proventi pubblicitari che derivano appunto per la maggior parte dalle pagine aziendali. Le visualizzazioni organiche (cioè gratuite) dei post delle pagine aziendali che prima erano intorno al 3% sono addirittura scese da gennaio 2018 (grazie alle modifiche sull’algoritmo).

Perciò il mio consiglio è: pubblica anche meno – non necessariamente un post al giorno – ma sponsorizza.

Attenzione però: non utilizzare “Metti in evidenza il post, cioè quel tastino che appare sotto ogni tuo post per almeno 2 motivi:

  1. Limiti nella creazione del target
  2. Unico obiettivo di marketing

In linea di massima è più facile che sprecherai i tuoi soldi. (Per approfondire questo aspetto ti consiglio di leggere questo articolo di Veronica Gentili.)

Utilizza invece Facebook Ads, ossia lo strumento di marketing di Facebook che ti permetterà di definire bene il tuo pubblico, i tuoi obiettivi di marketing e la tua creatività.

Se non sai da dove cominciare contattami pure.

Quindi datti un budget mensile che sei disposto a spendere e dividilo per il numero di post che hai deciso di creare mensilmente.

3. Instagram

Instagram… Da dove iniziare? Direi di iniziare dal fatto che se hai deciso di inserirlo nella tua strategia di comunicazione online qualche motivo ci sarà.

Curare Instagram richiede molto tempo e molto impegno, poiché si basa sulle immagini. Ovviamente come primo passo devi collegare le due pagine – cioè quella Facebook con quella Instagram. Avere un profilo instagram aziendale ti permette di avere molte funzionalità in più soprattutto in termini di analisi dei dati. Ti darò di seguito alcune tips che ti saranno davvero d’aiuto se parti da zero o quasi:

  • Chi seguire? Segui chi ti segue a sua volta. Scegli chi seguire aiutandoti con gli hashtag di tuo interesse oppure i luoghi dalla barra di ricerca. Un metodo ottimo soprattutto se sei un’impresa locale. Alterna giornate di following a giornate di unfollowing. Esistono diverse app gratuite che possono aiutarti a scovare chi tra le persone o pagine che segui non ti segue a sua volta e ti permettono di fare l’unfollow in maniera piuttosto veloce.

  • Usa un bot. Sempre per crescere in termini di numeri, ma nel contempo in target puoi utilizzare un bot a pagamento che in pratica fa follow/unfollow in maniera automatica seguendo gli input che tu gli dai attraverso il setting. Ti consiglio di utilizzare Stim, che tuttavia è a pagamento, ma se ben settato può darti un validissimo aiuto.
  • Scegli un tuo filtro (esistono moltissime app di editing immagini) e utilizzalo per ogni post: darai coerenza al tuo profilo. Ovviamente le immagini devono essere belle, di buona risoluzione e comunicative.
  • Scegli accuratamente gli hashtag da utilizzare: non utilizzare hashtag che non hanno nulla a che fare con l’immagine postata: alterna hashtag di piccole dimensioni (da 1000 a 10000 post) a hashtag di dimensioni maggiori.

 

4. Qualche consiglio per aumentare le visualizzazioni organiche del tuo post

Ribadisco: se vuoi utilizzare i canali social per fare marketing davvero è giusto che tu abbia un budget dedicato. Tuttavia ad oggi, e giuro di averlo constatato, se vuoi sfruttare al massimo le visualizzazioni organiche dei tuoi contenuti esiste un modo: il video.

Utilizzare i video (nativi) ti permette di raggiungere anche il triplo delle visualizzazioni organiche rispetto alle immagini o altri contenuti.

Questo vale per Facebook, Instagram e da qualche giorno anche per LinkedIn. Perciò tienilo presente nella gestione delle tue pagine social.

 

5. Instagram Stories

Sempre per quanto riguarda le interazioni che puoi ricevere in maniera organica, un ottimo strumento sono le Instagram Stories che vanno davvero fortissimo, probabilmente per lo stesso motivo dei video ovvero che generano davvero molto coinvolgimento.

Inserisci nel tuo calendario editoriale anche le storie di Instagram.

Perché funzionano? Perché ti permettono di fare storytelling in maniera semplice e veloce, perché ti umanizzano e avvicinano al tuo utente/cliente. Mostra momenti di te, della tua azienda e attività.

Per approfondire l’aspetto dello storytelling leggi questo articolo.

Ricorda che le dimensioni delle immagini per le Instagram stories sono particolari: 1080 x 1920, utilizzare il formato normale di dei post di Instagram non va bene: deformerebbe le immagini. Utilizza anche i video: se i video sono troppo lunghi puoi utilizzare app fatte appositamente per dividere un video in lunghezze adatte alle stories.

 

 

Facebook, nuovo aggiornamento dell’algoritmo a favore dei local business

Local marketing

Nuovo aggiornamento dell’algoritmo di Facebook. Il secondo dall’inizio dell’anno. Questo sembra volto a promuovere i local business.

Cosa sta succedendo?

L’11 gennaio 2018 Facebook ha comunicato che ill nuovo News Feed incentiverà la connessione tra le persone mentre penalizzerà la visibilità di contenuti organici pubblicati da brand e media. La notizia è stata lanciata prima con un post di Mark Zuckerberg e poi con una nota aziendale sul blog di Facebook. La comunicazione ha portato a un immediato calo in Borsa del 4,5%.

Immediato panico generale.

Poco è cambiato per quelle aziende che davvero utilizzano Facebook come strumento pubblicitario, quindi con una programmazione dettagliata a livello di piano editoriale, un budget preposto e un esperto di campagne su Facebook Ads.

In breve Facebook, ha modificato l’algoritmo in modo che la qualità del tempo speso dagli utenti sia migliore, pur diminuendo la quantità. In che modo? Dando la priorità ai contenuti pubblicati da parenti e amici degli utenti e news di alta qualità, cioè molto cliccati o che generano molte interazioni.

Facebook ha in pratica interrogato gli utenti chiedendo loro cosa preferissero vedere sul news feed.

Il nuovo aggiornamento

29 gennaio 2018: nuovo aggiornamento a favore delle local news.

Sempre seguendo le indicazioni degli utenti stessi, Facebook ha aggiornato nuovamente l’algoritmo in favore delle pagine locali.

Perché? perché gli utenti hanno mostrato di seguire con piacere le comunicazioni e gli eventi all’interno della propria community.

People tell us they come to Facebook to connect with friends. They also say they want to see news about what’s happening in the world and their local community.

Inizia così l’articolo del blog ufficiale di Facebook.

Cosa cambia quindi?

Di fatto questa è un’opportunità per i business locali.

We identify local publishers as those whose links are clicked on by readers in a tight geographic area.

[…]We are prioritizing local news as a part of our emphasis on high-quality news, and with today’s update, stories from local news publishers may appear higher in News Feed for followers in publishers’ geographic areas.

Quindi verrà data priorità ai publishers che postano link di valore e molto cliccati dagli utenti. I post di tali publishers appariranno più in alto nella sezione notizie dei followers.

C’è solo quindi, da cogliere questa opportunità e ancora una volta, stabilire una comunicazione di qualità volta ad incentivare le interazioni da parte dei follower dell’area di competenza dei business locali.

Quali sono i post che generano maggiori interazioni?

Sicuramente, come riportato più volte dal blog ufficiale di Facebook, prima di tutto le news di interesse, poi le dirette e gli eventi.

Su come creare post interessanti leggi anche il mio articolo:

Il Piano Editoriale – La regola dell’80 – 20

 

Siti web per piccole aziende

sito web

Ti serve un sito web?

Se hai un’azienda, di qualunque tipo esso sia, la risposta è solo una: sì!

Perché?

  • E’il tuo biglietto da visita: racconta chiaramente chi sei e cosa fai. E’irrilevante il settore e l’ampiezza aziendale.
  • Aumenta la tua brand awarness, ovvero la conoscenza del tuo brand.
  • Ti permette di creare in maniera semplice i tuoi contenuti – originali e di valore – da condividere attraverso i tuoi canali social. Creare ed offrire contenuti di valore per i tuoi clienti, ti differenzierà da tutti i tuoi competitor e determinerà il tuo valore aggiunto.

 

Che tipo di sito web?

tipi di siti web

Premesso ora che se hai un’attività hai bisogno di un sito web, ora devi capire che tipo.

  • Sito web istituzionale: racconti chi sei, cosa fai, dove ti trovi e i contatti. Offri la possibilità di ricevere una consulenza se vendi servizi oppure prenotare se ad esempio sei un ristoratore.
  • E-commerce: vendi prodotti? Perché limitarti a vendere solo nel tuo negozio fisico? crea un e-commerce e vendi ovunque e senza limiti.
  • Blog: sei un esperto nel tuo settore? Hai qualcosa da dire? Avere un blog e curarlo, impegnarsi nella realizzazione dei contenuti è un ottimo modo di comunicare la tua professionalità e autorevolezza – oltre che trovare clienti.

In tutti questi casi, quello che non può prescindere è l’utilizzo di una buona strategia di marketing. Bisogna conoscere un minimo di SEO utilizzare i giusti strumenti e saper veicolare traffico.

Quello che io faccio nella gestione dei social media è proprio creare contenuti e post, sui social, in grado di veicolare traffico – nello specifico verso una pagina creata per portare un utente ad un’azione prefissata (per cui non necessariamente in cliente, ma sicuramente in “contatto in target“)

Che caratteristiche deve avere il tuo sito web?

Nella mia esperienza di social media manager che cura soprattutto piccoli brand di lusso (dove di lusso vuol dire molto attenti alla propria comunicazione), mi capita spesso di trovare aziende senza sito web -male – ma ancor peggio sono quelle aziende con siti web statici e rigidi.

Nel boom dei siti web accadde che ci si rivolgeva ad un informatico, programmatore che con un linguaggio sconosciuto ai più – quello di programmazione appunto – creava questi siti web.

Il risultato è una gestione impossibile da parte dei titolari dell’azienda, che si ripercuote in siti web statici e non aggiornati, quindi inutili.

Il sito web deve essere:

  • Snello: non serve che sia pieno di pagine, immagini, contenuti superflui.
  • Leggero: anche e soprattutto in ottica seo. Google, ma anche Facebook nel suo ultimo aggiornamento, penalizzano pesantemente i siti lenti che impiegano troppo tempo a caricarsi.
  • Di semplice utilizzo: questo vuol dire che una volta creato nella sua interezza, trovata una persona di riferimento nell’azienda, questa deve essere in condizione di poter apportare piccole modifiche, senza aver bisogno di conoscere il codice.

Tutto questo oggi è possibile grazie alle innumerevoli piattaforme software di “personal publishing” e content management system (CMS): una su tutte WordPress.

Oggi la maggior parte dei siti web aziendali, quelli che funzionano bene, sono in WordPress. Tuttavia mi capita spesso di incappare in siti web “antichi” e statici, consiglio assolutamente un upgrade.

Stesso discorso per l’ecommerce: devi vendere, raccogliere e gestire gli ordini, analizzare ecc. hai bisogno di un sito web che ti supporti e non ti ostacoli.

Crea e gestisci un sito web per la tua azienda, in ottica marketing. Pensa che sia uno strumento per la tua promozione e comunicazione e trova la giusta strada per gestirlo.

N.B. Vuoi ricevere una consulenza? Contattami!

 

Siamo quello che pubblichiamo: il personal branding

unconventional-personal branding

Il personal branding non è altro che l’insieme di attività di marketing che facciamo per noi stessi, per la nostra persona.

Ciascuno di noi, all’interno della società riveste un ruolo e soprattutto oggi, con l’avvento dei social media, ciascuno di noi ha la possibilità di mostrare se stesso.

Il personal branding quindi, è strettamente connesso a internet.

Una definizione che mi piace molto dice che:

Il tuo Personal Brand è la ragione per cui un cliente, un datore di lavoro o un partner ti sceglie

Se partiamo da questo presupposto possiamo comprendere l’importanza del personal branding e imparare a calibrare le nostre interazioni.

La Finestra di Johari

La finestra o matrice di Johari prende il nome da un gioco di parole ottenuto mescolando alcune parti dei nomi di battesimo di Joseph Luft e Harry Ingham, ricercatori dell’università della California che negli anni ‘60 strutturarono questo modello per studiare le interazioni sociali.

La matrice non serve tanto per misurare la personalità, quanto per offrire uno strumento capace di rilevare come la personalità viene espressa, osservando quindi il rapporto tra noi e gli altri.

Dallo studio si evince che ci sono aspetti della personalità che sono noti sia a noi stessi che agli altri ed aspetti che invece ci teniamo solo per noi. Ci sono cose che gli altri notano di noi e delle quali non siamo consapevoli (o forse non le accettiamo) ed un lato oscuro a tutti.

Per ottenere la matrice si divide un quadrato in quattro “finestre”.

 

finestra di Johari
Fonte: Riccardo Agostini- Public speaking coach https://www.agostiniriccardo.com/

Abbiamo quindi:

  • L’area PUBBLICA quella dei fatti e le emozioni che volontariamente mostriamo. Può esprimere sia la nostra forza che le nostre debolezze, ma è quella parte di noi che scegliamo di condividere con gli altri.
  • L’area NASCOSTA (o cieca) è quella che contiene le cose che gli altri osservano di noi e che ci sono ignote. Di nuovo si può trattare di feedback positivi o negativi e comunque incide sul modo in cui gli altri si relazionano a noi e anche sul livello della nostra disinvoltura in determinate situazioni.
  • L’area IGNOTA contiene quegli aspetti totalmente sconosciuti, a noi stessi e agli altri perché è sepolta nel subconscio che si rivela solo in situazioni particolarmente emozionali.
  • L’area PRIVATA (o Facciata) contiene quegli aspetti che ben conosciamo di noi stessi, ma che teniamo nascosti agli altri. (fonte: http://www.psicolab.net/2009/finestra-johari/)

L’area che ci interessa per curare il nostro personal brand è quella pubblica.

Siamo quello che pubblichiamo…

Stai cercando lavoro? Presta attenzione a quello che pubblichi sui social!

La Stevenson Univeristy, università del Maryland negli Stati Uniti, ha di recente pubblicato un’infografica sulla relazione tra la ricerca di un posto di lavoro e l’utilizzo dei social network da parte del candidato, evidenziando come il 60% dei datori di lavoro dà un occhiata a Facebook e compagnia bella per compiere una scrematura iniziale.

Questo vale anche nel caso in cui tu non stia cercando lavoro, ma clienti – quindi che tu sia un libero professionista, un commerciante o un imprenditore: cura i tuoi profili social!

 

Sei un professionista o un imprenditore? Condividi i tuoi risultati positivi. Non essere presuntuoso, l’umiltà è una cosa seria. Ma invia il tuo messaggio positivo ai tuoi interlocutori. Farà bene sia a te che a loro!

Quali social e come?

Facebook

Con i suoi 2 miliardi di utenti attivi al giorno, è molto facile che tu trovi il target sul social network. Questo vuol dire che devi prestare attenzione a quello che pubblichi.

Parla di te, della tua vita e del tuo lavoro. Sii positivo. Cerca di non postare immagini di te “imbarazzanti”. Sii positivo, la negatività non è piacevole. Non fare spam.

Fai storytelling: leggi il mio articolo qui

LinkedIn

Se sei un professionista, indipendentemente dal settore, crea e cura il tuo profilo su LinkedIn – la più grande rete professionale. Non essere rintracciabile su LinkedIn potrebbe rivelarsi davvero penalizzante.

Una volta aperto però bada bene ad averne cura: pubblica contenuti rilevanti per il tuo settore  e aggiorna le tue esperienze. Utilizza un’immagine che parli di te.

LinkedIn non è Facebook: evita gattini&co. 🙂 per questo c’è Facebook.

Instagram

Se LinkedIn è il social network professionale, Instagram è il social network fotografico per eccellenza. Come ho raccontato nel mio articolo “Conoscere Instagram per fare business”, proprio da lì per me è partita l’ascesa professionale.

Blog

Se sei un libero professionista apri il tuo blog! Questo ti conferirà autorità nel tuo settore, potrai mettere a disposizione del tuo target le tue competenze e offrire contenuti di valore.

Per consigli su come creare da zero il tuo #primoblog leggi il mio articolo qui.

Se vuoi ricevere una consulenza personalizzata o hai bisogno di qualcuno che si occupi del tuo personal brand, contattami!

 

 

 

 

Il Piano Editoriale – La regola dell’80 – 20

Il principio di Pareto o “legge 80/20”

Pareto, studiando la distribuzione dei redditi, nel 1897 dimostrò che in una data regione solo pochi individui possedevano la maggior parte della ricchezza. Questa osservazione ispirò la cosiddetta “legge 80/20”, una legge empirica che fu poi riformulata anche da Joseph M. Juran ma che è nota anche con il nome di principio di Pareto (o principio della scarsità dei fattori), e che è sintetizzabile nell’affermazione: la maggior parte degli effetti è dovuta a un numero ristretto di cause (considerando grandi numeri). Questo principio, in realtà, è il risultato della distribuzione paretiana.

Naturalmente i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche e sono solo indicativi, ma è interessante notare come numerosi fenomeni abbiano una distribuzione statistica in linea con questi valori.

Per approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_Pareto

Principio di Pareto 80 -20

Il Principio dell’80/20 in marketing

La legge di Pareto è notevolmente efficace quando si applica alle situazioni di vendita e di marketing  nonostante l’uso della teoria di Pareto nelle vendite e nel marketing sia generalmente trascurata completamente.

“L’80 per cento dell’output è prodotto dal 20 per cento degli input”

Se si comprende questo, si potrà comprendere anche l’importanza dell’applicazione di tale principio.

Ad esempio, si consideri un’organizzazione che continua a dirigere le proprie attività in tutta la sua gamma di prodotti, quando forse il 95% dei suoi profitti deriva da appena il 10% dei prodotti e / o forse solo il 2% dei suoi profitti proviene dal 60%, idem con riferimento ai clienti.

Immaginate lo sforzo sprecato … Facendo un’adeguata analisi di Pareto, si potrebbe concentrare le proprie attività, sforzi, investimenti soltanto su clienti o prodotti più redditizi, senza dispendio di energie.

The rule of 80-20 Francesca Antonetti

La regola dell’80-20 nel piano editoriale

Una delle regole fisse per costruire una buona social media strategy è la stesura di un buon piano editoriale.

Un bravo e preparato social media manager prima di qualunque altra azione crea il piano editoriale.

Dunque se l’80% delle azioni è data dal 20% degli input, ha senso creare il 100% dei post con lo stesso obiettivo?

Assolutamente NO!

Utilizzare i Social per fare comunicazione, vuol dire cogliere l’opportunità di fare marketing differenziale e portare la propria attività ad un livello alto di comunicazione.

Vuol dire connettersi con i propri clienti-utenti, perciò non può bastare la comunicazione del tipo “compra il mio che è più bello..” (o costa meno, ecc.)

Ha senso fare social media marketing se si comprende l’importanza di trasferire valore attraverso la comunicazione.

Quindi applicare la regola dell’80/20 al piano editoriale può risultare una giusta strategia.

Questo si traduce in 80 per cento di contenuti percepiti come “di valore” per gli utenti: informazioni utili riguardanti l’area o il settore del quale l’azienda fa parte.

Soltanto il 20 per cento della comunicazione – cioè quella che genera azioni – sarà orientata all’azienda stessa o i propri prodotti e servizi.

Questo vuol dire stabilire una comunicazione “ragionata”, offrire contenuti di valori che genereranno un rapporto di fiducia tra utente e azienda, non annoiare con una comunicazione piatta, ma stimolare il dibattito.

 

5 concetti base che devi conoscere per gestire una pagina Facebook

logo facebook1. La pagina Facebook rappresenta la tua azienda, non te stesso!

Se hai una pagina Facebook, vuol dire che hai un’attività, qualunque tipo di attività – tranne nel caso in cui tu non sia un personaggio pubblico (ma anche in questo caso, la pagina rappresenta la tua attività di personaggio pubblico).

Questo vuol dire che la comunicazione che dovrai utilizzare non deve riguardare la tua vita privata, la tua famiglia, i tuoi hobby e così via.

Ho dato molto spesso per scontato questo punto, ma ho notato che molto spesso ancora accade una cosa:

Prima, anni fa, non esistevano le pagina, ma soltanto i profili personali, quindi si tendeva a mischiare questi due aspetti.

Oggi, come ripeto spesso nei miei articoli, Facebook ci “offre” uno strumento di marketing vero e proprio.

Questo vuol dire che utilizzare Facebook per promuovere (e vendere) richiede un livello minimo di professionalità.

Ricorda: Il social media manager non è tuo cugggino! 🙂

Valuti gli investimenti sia per la gestione che per l’advertising.

Per capire meglio il ruolo e il valore del social media manager puoi approfondire qui.

social media manager

2. L'”immagine profilo” della pagina

L’immagine profilo della pagina è quella che si stampa nella mente dei tuoi utenti.

Deve essere semplice e immediata.

Deve essere il tuo logo.

Potrai poi sbizzarrire la tua fantasia con l’immagine da copertina, che ti consiglio di modificare mensilmente per comunicare i “tips” più importanti a seconda del mese, ad esempio: promozioni, servizi del mese, stagionalità dei prodotti che offri ecc.

Scrivi nel dettaglio tutto: sito web, indirizzo mail, altri account social, orari di lavoro ecc.

 

3. Crea un piano editoriale

So che la tentazione di pubblicare qualsiasi cosa, molto spesso prende il sopravvento.

In realtà però, non serve pubblicare mille post al giorno perché il rischio spam è dietro l’angolo. Tieni presente che Mr. Facebook tende a mostrare i tuoi post alle persone che ti seguono e interagiscono maggiormente con te e, ahimè, sono una percentuale piuttosto bassa rispetto al totale dei follower. Quindi rischi di risultare un tantino ridondante.

Crea un piccolo piano editoriale “macro” segnando le date dell’anno importanti per la tua attività: festività, black friday, saldi, ecc e utilizzale come punti fermi, programmando attività di marketing online e offline mirate.

Crea poi un piano editoriale “micro”settimanale: 4/5 post settimanali sono più che sufficienti. All’interno di questo piano editoriale stabilisci i contenuti. In base al tuo target cerca di comprendere quali siano i contenuti di valore per esso. Alterna articoli di settore, immagini, post nei quali promuovi i tuoi prodotti e servizi.

Inserisci all’interno del piano quali sono i momenti giusti per raggiungere un’audience più ampia e utilizzare Facebook ADs, ossia pubblicità a pagamento mirata e geolocalizzata.

 

4. Stimola il dialogo – Fai community

Esistono tantissime azioni di marketing che puoi utilizzare per portare nuovi clienti da te grazie a Facebook.

Pensa solo ai contest fotografici: scatta e vinci e simili.

Uno degli aspetti più impattanti del web 2.0 è l’interazione. L’abbattimento delle barriere tra azienda e cliente finale che si è sviluppato soprattutto grazie ai social media.

Questo aspetto è importantissimo tanto per le grandi aziende quanto per le piccole e medie.

L’aspetto positivo che devi valutare è la fidelizzazione che ne consegue.

Siate friendly: fate domande nei post per ricevere risposte e stimolare l’interazione; rispondete ai messaggi privati e anche alle critiche e recensioni sia positive che negative.

 

5. Utilizza Facebook Ads

Spero che arrivati a questo punto abbiate ben assimilato un concetto: una pagina Facebook ben strutturata e gestita è uno strumento di marketing aziendale.

Facebook è un’azienda, come tale vive con i proventi provenienti dalla pubblicità. Il bello è che vende spazi pubblicitari, oltre al fatto che ti permette di creare il tuo cliente ideale e di raggiungerlo, con strumenti sofisticati e migliori anche di Google.

Crea il tuo account pubblicitario, definisci il tuo obiettivo di marketing e il tuo target e crea inserzioni mirate al raggiungimento degli obiettivi.

Non cadere negli inganni. Lo so che probabilmente avrai creato un post, Facebook ti avrà proposto di metterlo in evedenza e tu avrai “abboccato”.

Non è quello Facebook Ads!

Ricorda infine che, in una situazione normale, quando pubblichi un post soltanto il 2/3% dei tuoi seguaci vedrà quel post. Questa situazione può cambiare leggermente se si crea una forte interazione, quindi condivisioni, commenti ecc.

Ma se vuoi utilizzare la tua pagina per raggiungere dei risultati devi pagare. 🙂

Non sottovalutare però il rapporto spesa- risultati, perché perderesti ottime opportunità di far crescere il tuo business.

 

 

Chi è realmente il Social Media Manager?

Social media manager

Di cosa si occupa realmente il Social Media Manager? Quale ruolo svolge all’interno del piano marketing aziendale?

Bene! Ho deciso di scrivere questo articolo per fare chiarezza sul ruolo e le competenze del social media manager.

Una figura professionale nuova (ma non nuovissima) che sta prendendo sempre più piede all’interno non solo delle grandi aziende, ma anche piccole e medie imprese locali.

Come mai? Bé perché con l’avvento del web 2.0 tutto è cambiato a livello di marketing e comunicazione.

Per approfondire questo punto puoi leggere un altro mio articolo:

La rivoluzione dei Social Media: tutti i cambiamenti avvenuti dai rapporti interpersonali alla comunicazione aziendale

In realtà, mi sento di scrivere questo articolo per chiarire bene il ruolo del social media manager, quindi il mio ruolo 🙂 e offrire un contenuto a chi ancora non capisce molto bene a cosa serve questa figura.

  • Competenze

Innanzitutto il SMM è un professionista, con una base didattica e operativa in marketing e comunicazione, che ha sviluppato poi una specializzazione nel web.

Deve conoscere almeno le maggiori piattaforme software di “publishing” come WordPress, deve avere basi di web design, oltre che nozioni basilari di grafica, un minimo di conoscenza di HTML, ma soprattutto deve conoscere le principali tecniche di SEO. Deve saper creare campagne pubblicitarie: testi, immagini, definizione del target e del budget, landing pages, follow up con autoresponder – ALMENO QUESTO 🙂

Per approfondire l’aspetto dell’utilizzo di Facebook come strumento pubblicitario, leggi questo articolo:

Come funziona il Social Media Marketing con Facebook

 

Purtroppo l’idea che basti pagare qualcosa per fare buone campagne pubblicitarie su Facebook sta fuorviando molti “amministratori di pagina”, Facebook dispone di uno strumento molto utile, solo se correttamente utilizzato e utilizzarlo per raggiungere risultati richiede le giuste competenze.

I Social sono veloci, questo vuol dire che molto spesso non c’è tempo di contattare il grafico (anche se è all’interno dell’azienda) farsi preparare le giuste grafiche e pubblicarle. Per questo il social media manager deve necessariamente avere competenze trasversali.

Quindi, non una persona qualunque che si propone per gestire la tua pagina Facebook, ma un professionista seriamente preparato. Il motivo è dovuto alle mansioni stesse che è chiamato a svolgere e te le illustro di seguito:

  • Mansioni

Scelta e gestione dei canali – Social Network

Il Social media manager deve conoscere dettagliatamente tutti i social network. Cosa significa?

Deve saper scegliere in autonomia, quali canali attivare per una corretta comunicazione a seconda del brand, prodotto o servizio.

Una volta selezionati, deve sapere in che modo farli crescere: generare traffico, aumentare follower e interazioni, raggiungendo un’audience che sia in target, ovvero interessata a quello che stiamo comunicando per creare un’interazione che si trasformi in fidelizzazione.

Non bisogna utilizzare tutti i social media esistenti, bisogna scegliere accuratamente quelli giusti e lavorare su di essi.

Aprire un account Instagram o Twitter e avere 0 follower non serve a nulla, anzi piuttosto spesso lede l’immagine aziendale.

Ogni Social network poi, ha delle logiche diverse, perciò difficilmente lo stesso post potrà essere utilizzato nei diversi canali.

Content marketing

Premessa: Il social media manager deve godere di stima totale da parte dell’azienda. Questo perché è lui (o lei 🙂 ) che rappresenta l’immagine aziendale online.

L’autonomia nella scelta dei contenuti da scegliere o creare è un aspetto fondamentale.

Saper creare contenuti di valore per gli utenti e perfettamente coerente con i valori aziendali, scrivere articoli nel blog aziendale (o sito web), scegliere e predisporre il materiale fotografico, senza copiare e senza essere banale…. Soltanto tutti questi accorgimenti renderanno la tua comunicazione efficace!

Un altro compito fondamentale del SMM è quello di occuparsi del piano editoriale, semestrale o annuale. Anche questo va fatto con un criterio logico. Bisogna scegliere per ogni giorno che tipo di comunicazione utilizzare, per quali social network con una visione nel lungo periodo.

 

Community management

Uno dei motivi fondamentali per i quali bisogna utilizzare il web per la comunicazione è creare una community, una comunità virtuale di persone che hanno interesse a quello che comunichiamo.

Per questo motivo il SMM deve stimolare la conversazione, rispondere alle eventuali critiche oltre che ai feedback positivi.

Rispondere ai commenti non è sempre facile, bisogna avere la capacità di analizzare la situazione.

Ovviamente anche il modo di gestire la community – sia online che offline – deve essere coerente con i valori aziendali.

Uno degli aspetti del community manager è il crisis managementovvero la gestione della crisi.

 

Infine il Social media manager passa 3/4 della giornata a creare i post, un altro quarto ad aggiornarsi, perché non esistono regole fisse e definite, l’aggiornamento dei social media è costante e quindi il professionista che lavora in questo settore deve continuamente investire in formazione.

 

Se ti occorre un Social Media Manager e hai trovato utile questo articolo contattami 🙂

 

 

 

 

 

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Apri il tuo blog

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Ti piacerebbe aprire un blog?

Se l’idea di aprire un blog tutto tuo ti piace… Forse dovresti farlo!

Per esperienza ti dico che è molto più complicato da pensare che da fare.

Io stessa non ho grandissime competenze tecniche, non conosco il codice di programmazione ecc.. eppure ho creato questo blog da sola e velocemente.

Perché dovresti aprire un blog?

Ci sono moltissimi motivi, ma il primo e fondamentale, quello che ti porterà al successo è la passione.

Se conosci bene qualcosa, ami leggere e scrivere, vuoi condividere le tue esperienze e conoscenze allora… Puoi farlo!

Altrimenti non ne vale la pena.

Ad ogni modo che tu sia un imprenditore o un commerciante, un libero professionista o semplicemente coltivi un hobby con passione… perché non dovresti farlo?

Avere un blog ti sarà d’aiuto anche nel tuo lavoro.

Io ad esempio, ho aperto questo blog per condividere nozioni e concetti del mio lavoroma anche ciò che mi appassiona e conosco bene e cioè viaggi e il cibo

Soprattutto all’inizio lo si fa per pura passione, poi una volta presa confidenza con gli strumenti monetizzare il blog si può.

Non parlerò di questo in questo articolo, ma ti assicuro che ci sono tantissimi modi di monetizzare il tuo blog.

Quello che però voglio dirti è di farlo se hai voglia e di valutare anche l’aspetto professionale del blog.

Innalza la tua professionalità

Se hai una piccola azienda, nella quale lavori solo tu potresti creare il tuo blog per “parlare” al pubblico dei tuoi prodotti, dandogli qualcosa in più oltre il negozio fisico.

Stesso discorso se sei un libero professionista.

Leggere di ciò che fai o vendi aumenta incredibilmente la fidelizzazione dei tuoi clienti. Stai offrendo qualcosa di più. Leggendo i tuoi articoli crea con te un rapporto di “intimità”.

Inoltre oggi è praticamente impensabile di non avere una presenza online costante, attiva e di valore per i clienti.

> Per approfondire leggi questo articolo

Avrai o dovresti avere sicuramente almeno una pagina social e immagino che farai fatica a trovare i contenuti da condividere. Magari condividi articoli o prodotti altrui, ma questo è sbagliato!

Perché non rimandare ad una pagina web legata a te e la tua attività anziché “allontanare” il tuo cliente con contenuti altrui?

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E’più complicato pensarci che farlo

Sempre per esperienza personale ti dico che ho perso tanto tantissimo tempo a pensare, pensare, pensare… Il giorno in cui ho acquistato il dominio e l’hosting invece ho dato una svolta.

In una settimana – il mio blog era online. Scrivo meno spesso di quanto vorrei, è vero. Ma l’importante è non abbandonarlo, mai! 🙂

Ho creato un mini report nel quale ti spiego tutto quello che devi fare per mettere su il tuo blog.

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Ora non mi resta che “prenderti per mano” e accompagnarti alla conquista del tuo spazio nel web, perché da questo punto in poi sarà tutto in discesa, credimi!

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A presto!

 

Lo storytelling? Mira alle emozioni e sii sincero!

Il contenuto emozionale e lo storytelling

Il contenuto che arriva al cuore

Se sei un blogger, un web marketer o semplicemente una persona che utilizza il web per condividere il suo messaggio sai quanto sia importante il contenuto.

Siamo bombardati da messaggi, c’è un surplus di informazioni –  molto spesso anche errate – se sei consapevole di questo sei già ad un buon punto.

Perché se sei consapevole della quantità di contenuti ai quali sei esposto continuamente, avrai compreso quanto sia importante utilizzare un contenuto che “prevalga” su gli altri, che attiri l’attenzione dei tuoi lettori.

Quindi:

  • Se utilizzi il web – attraverso un sito web, i social network, un blog – per comunicare e spesso di conseguenza vendere, il contenuto emozionale, ovvero che causi emozioni è fondamentale. Solo così potrai raggiungere il tuo obiettivo e comunicare il tuo messaggio in maniera efficace, senza risultare ridondante.

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Lo storytelling

Che cos’è lo storytelling?

È una metodologia che usa la narrazione come mezzo creato dalla mente per inquadrare gli eventi della realtà e spiegarli secondo una logica di senso. L’atto del narrare, nello storytelling, si ritrova nell’esperienza umana e si può rappresentare in varie forme (individuali o collettive) che connettono pensiero e cultura. Soprattutto le emozioni dell’uomo – attraverso la narrazione – trovano il mezzo più efficace di espressione. Fonte: Wikipedia

Ok, questa è una definizione che spiega in termini e concetti più o meno complicati cosa sia lo storytelling.

Il punto però su cui mi voglio concentrare è uno:

Quando tu utilizzi il web per COMUNICARE, usa le tue emozioni.

Stai parlando di un servizio o un prodotto che vendi? Sii sincero, parla sinceramente di quello che ti suscita. In breve: Racconta una storia che coinvolga chi legge o interagisce con te.

Emozioni nello storytelling

La comunicazione efficace

Sicuramente ti sarà capitato spesso di essere attirato da un titolo, di averlo cliccato e di aver scoperto contenuti che non erano assolutamente coerenti con il titolo.

Ecco, questo non è storytelling e ad ogni modo non è quello che renderà la tua comunicazione efficace.

Purtroppo, non tutti settori ti permettono di sfruttare il fattore emozionale. E’ successo anche a me.

Ho messo su un blog – come spiego qui – nel quale l’idea di base era un blog di web marketing, che rappresenta il mio lavoro e la mia passione.

Il problema era che avevo paura che il blog, così come lo avevo pensato, diventasse un po’ troppo “asettico” e quindi che non mi avrebbe rappresentata, non ero io la “guru” di turno fredda e distante. Per questo ho optato poi per una sezione “Lifestyle&Co” , per poter avere anche uno spazio più frivolo e più emozionale.

Ho scritto un articolo sul tema del Social Media Management, che ho impostato come “principale”e puoi trovare qui.

Il risultato è stato un articolo che ha richiesto un grandissimo impegno da parte mia, ma il mio obiettivo è stato fin da subito quello di comunicare la mia conoscenza. Per questo motivo è “freddo”. Non traspare la mia passione per il lavoro e i risultati sono stati buoni, ma non ottimi.

Ho scritto poi – in realtà prima – un altro articolo su un libro che ho letto e soprattutto amato. Ho scritto un articolo per “vendere” questo libro in affiliazione, perciò anche in questo caso lo scopo ultimo non era “emozionare”. Il punto è che suscitando in me emozioni e passione, sono riuscita a metterli non solo dentro all’articolo, ma anche nel post utilizzato per generare traffico. Già dal titolo… Il riconoscimento delle anime.

Il risultato è stato di tante, tantissime visualizzazioni generate, un numero molto più alto della mia media giornaliera che oggi mi ha portato a quasi 10.000 visualizzazioni.

Puoi trovare l’articolo qui!

Lo storytelling nel marketing

Grazie a questa esperienza quindi, ho compreso l’importanza del fattore emozionale.

Perché tanti concetti puoi studiarli, ma li comprendi a pieno solo con l’esperienza.

Ho capito che anche se il web marketing – che è il mio settore e quello che devo “vendere” – può risultare poco emozionale io devo metterci me stessa, la mia passione, la mia storia. Usare ciò che fa di me quella che sono rendendomi unica – perché ognuno di noi è unico e irripetibile – e raccontarlo anche attraverso il mio lavoro.

Stesso principio nel mio lavoro di Social Media Manager per altre aziende – di settori più disparati. Non tutte vendono prodotti o servizi che mirano al cuore, perciò il mio lavoro è quello di individuare la giusta storia da raccontare che coinvolga gli utenti, valutare i valori aziendali e comunicarli con leggerezza (perché la comunicazione via Social deve essere “leggera”)

I segreti sono due:

  • immedesimarsi nell’interlocutore e chiedersi “cosa vorrei sentire riguardo a quello che sto proponendo?”e creare il contenuto di conseguenza
  • essere sinceri – sì perché nell’era nella quale viviamo, lo “stucchevole” non funziona più nel marketing (e neanche nella vita quotidiana) e poi la sincerità ti ripagherà sempre. Se sei sincero e trasparente si vede, si percepisce e ti premierà!

Utilizzare correttamente le tecniche di storytelling richiede astuzia, propensione al marketing, empatia… Ma non è impossibile, basta pensarci, anche semplicemente prima di un creare un post sulla tua pagina aziendale 🙂 Pensa qualche minuto in più al contenuto e a come strutturarlo.

Tell your story immagine

 

Lo Storytelling non è il raccontare storie o aneddoti, ma la creazione di rappresentazioni (testuali, visive, sonore, percettive) che un brand, un prodotto o servizio, una persona possono realizzare per emozionare e relazionarsi meglio con un pubblico  –  spiega Andrea Fontana che insegna Storytelling e narrazione d’impresa all’Università di Pavia  – Lo storytelling è la creazione di un universo narrativo da parte di un autore (marca, prodotto, o persona) che invita altri (clienti, consumatori, stakeholders) a partecipare a un destino 

Fonte: http://www.repubblica.it/tecnologia/2014/10/13/news/storytelling_in_azienda-97981877/

Le landing pages: l’importanza di reperire contatti attraverso il web

Cosa vuol dire ottenere un contatto?

Durante il mio lavoro con le diverse società, dei diversi settori e di diverse ampiezze ho notato che non tutti percepiscono l’importanza di OTTENERE CONTATTI.

Sfugge il potenziale, che invece è di importanza definitiva.

Partiamo dal principio:

Qualunque sia il tuo settore o l’ampiezza della tua azienda, che tu sia un brand di rilevanza ormai conclamata o una startup di nicchia hai bisogno di fare marketing. 

Le attività di marketing rappresentano il cuore della tua attività.

Servono a:

  1. Far conoscere alla tua audience chi sei, cosa fai, il tuo prodotto o servizio
  2. Generare brand awarness ossia conoscenza del tuo brand, imporre te e la tua zienda nell’immaginario di un cliente potenziale
  3. Fidelizzare il cliente ottenuto 

citazione sul marketing

Voglio soffermarmi sul punto 3.

Ma prima, evito di dare per scontato quello che già dovresti sapere e lo ripeto.

Utilizzare il web per aumentare il tuo business

Non mi stancherò mai di ripeterlo:

Se hai degli account social – pagina Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn – relativi alla tua azienda, il tuo negozio, la tua attività e questi non generano nuovi CONTATTI stai sbagliando qualcosa e stai perdendo soldi.

Le attività di marketing che devi utilizzare variano da settore a settore, dalla geolocalizzazione, dal target.

Le sole attività online non bastano, a meno che la tua attività non sia esclusivamente via web.

Ma se non stai svolgendo nessuna attività online, se non hai neppure una pagina Facebook stai perdendo. Stai perdendo in termini di immagine, stai perdendo clienti… stai perdendo l’opportunità di far crescere il tuo business.

Allo stesso modo:

Se hai un sito web che aggiorni una volta l’anno, una pagina Facebook o Instagram gestita in maniera poco professionale (ad esempio con grafiche e copy che non rispettano i criteri basilari del marketing) e che attira l’attenzione dei tuoi soli parenti…. Stai perdendo!

Per approfondire puoi leggere questo articolo che ho scritto sul Facebook marketing.

web marketing, rete di contatti

Generare contatti col web – come e perché

Forse ti sarà capitato di notare che Facebook ti proponga di “sponsorizzare” un post della tua pagina.

Tu probabilmente avrai anche pensato di farlo e che fosse quindi facile.

Ti assicuro che non è così.

Ma in questo articolo il mio scopo non è quello di parlarti dell’attività che un Social Media Manager potrebbe offrirti e i vantaggi che ne ricaveresti, per cui vado oltre.

Quello che ti chiedo di pensare è:

Una volta che hai creato un post, magari ben fatto, paghi dei soldi (anche se pochi sono soldi!) e poi?

Come fai a misurare i risultati?

Ecco oggi ti svelerò il segreto dei contatti 🙂 

 

da contatti a clienti

Sei consapevole del valore di ogni singolo contatto per la tua azienda?

Sto parlando di contatti caldi, ovvero persone che in qualche misura hanno mostrato un interesse verso di te, verso il tuo prodotto o la tua azienda, ad esempio attraverso un commento in un tuo post di Facebook.

Bene! hai avuto il feedback che volevi pagando qualcosa su Facebook – e con un post ben creato, giusto target, giusto budget, ecc – ora?

Per te è fondamentale comunicare con questi contatti, perché sono POTENZIALI CLIENTI.

Per fare questo è fondamentale avere uno strumento:

Alla tua attività promozionale sui Social deve equivalere una landing page.

Ossia una pagina nella quale il contatto che ha mostrato interesse per il tuo post atterra.

Se interessato davvero non esiterà a lasciarti il suo contatto, lo scopo della landing page è infatti questo: far capire alla persona in modo più approfondito cosa puoi offrirgli e ottenere in cambio il suo contatto.

Su questo contatto potrai fare le tue attività di marketing – mail, newsletter, sms ecc – autorizzato dal contatto stesso, senza disperdere il tuo tempo e le tue risorse, ma facendo un’attività mirata!

Rifletti su questo aspetto del web marketing per le tue attività, è un consiglio.

Ricorda: tu vivi di clienti e non di like.

Fidelizzare i clienti

Una volta che tu avrai il contatto del cliente – potenziale o che ha già effettuato un acquisto da te – potrai utilizzare il suo contatto per fidelizzarlo ad esempio riservando per lui speciali offerte, che guarda un po’…. puoi comunicare attraverso il contatto.

Devi far capire che il suo contatto e i suoi dati per te sono “preziosi”.

Quindi,

Lo scopo primario delle attività di web marketing – che vanno ponderate ed integrate con le attività di marketing offline – è quello di generare contatti caldi ovvero contatti di persone che mostrano un interesse verso di te potrebbero diventare tuoi clienti.

Calibra le tue attività online in base ai contatti che generi e vedrai risultati concreti e misurabili.

E i tuoi investimenti pubblicitari avranno un senso.

 

Ecco perché NON odio Chiara Ferragni

Storie di principesse contemporanee

Siamo agli inizi di maggio, concerto di Fedez all’Arena di Verona.

Migliaia di fan. Luci basse, una bambina va dalla sua fidanzata Chiara Ferragni e la accompagna sul palco.

Fedez le canta una canzone e poi s’inginocchia e con una scatolina in mano, le chiede di  sposarlo.

Tutto questo live su RTL 102.5.

Una favola moderna.

Ora: un gesto così plateale è ovviamente soggetto a innumerevoli chiacchiere da web.

Ovvio! La coppia è nata e cresciuta praticamente sotto la “luce” costante dei social media.

Ad ogni modo, indipendentemente da questo episodio, altro è avvenuto nei giorni in cui Chiara Ferragni festeggiava il suo trentesimo compleanno.

Ecco se devo essere sincera quello che di più mi ha colpito in questi giorni è stata la durata dei suoi festeggiamenti (circa una settimana!).

Il fatto che lei abbia affittato un Frecciarossa Trenitalia Milano – Venezia per i suoi ospiti (non so se ci rendiamo conto!)

Il suo successo. Punto.

Chiara Ferragni compleanno Trenitalia

Chiara Ferragni ce l’ha fatta

Già. Chiara Ferragni, una mia coetanea, è una ragazza che ce l’ha fatta.

In questi giorni, ma non solo in questi mi è capitato di leggere di tutto.

Quello che proprio non comprendo è la critica al modello, spesso indicato come negativo, di Chiara.

Non credo che tutte le ragazze dai 15 ai 30 debbano aspirare a diventare fashion blogger, questo no!

Dico invece che qualunque “bambina” abbia il diritto e il dovere di aspirare al successo.

Di porsi degli obiettivi e di lavorare sodo per raggiungerli.

The Blonde Salad

Se facciamo un bilancio veloce sull’attività di Chiara Ferragni ci rendiamo conto di quanto davvero abbia costruito.

Lancia il suo fashion blog “The Blonde Salad”8 anni fa. In un’epoca nella quale non era ancora una professione se non per pochissimi. Oggi la sua azienda dà lavoro a circa una ventina di persone, età media 28 anni. Ha un marchio di scarpe ed è in procinto di aprire il suo monomarca a Milano.

Oggi vanta un fatturato di 20 milioni di Euro.

Quindi mi domando? Per quale motivo non dovrebbe essere un modello più che positivo?

Lei è un modello di successo, una donna di 30 anni che ha costruito un impero.

Fa il suo lavoro. Ma credo che ognuna di noi debba guardare con ammirazione alla sua caparbietà. Ognuna di noi deve cercare con tutta se stessa di eccellere in quello che ha scelto di fare.

Ognuna di noi deve domandarsi “Chi sono?” – “Chi voglio essere?” e lottare, studiare e lavorare per diventarlo.

Non concentriamoci sui suoi capelli sempre perfetti, oppure sì!

Perché se per te è importante avere sempre i capelli perfetti, dovresti vivere una vita che ti permette di avere cura dei tuoi capelli.

Così come non è necessario vivere in affanno se abbiamo bisogno di relax.

Dobbiamo solo scegliere chi vogliamo essere e avere il coraggio di diventarlo.

Certo nella vita ci vuole anche fortuna e quella di Chiara Ferragni ha un nome e cognome: Riccardo Pozzoli, l’uomo che sta dietro. Co-fondatore e socio oltre che ex fidanzato di Chiara.

Sicuramente le sue intuizioni sono state giuste, ma anche lei ha fatto il suo. Non dimentichiamo che Chiara è laureata in Bocconi e ben presto terrà una lezione ad Harvard – dove già è stata in visita- sull’impero costruito partendo dal suo blog.

Gli scheletri nell’armadio – Diavoletta87

Qualche giorno fa Dagospia, cioè lo strumento di informazione online che si occupa di retroscena, ha pubblicato un articolo un po’inquietante sul passato di Chiara come ‘Diavoletta87’, riassunto così:

QUANDO CHIARA FERRAGNI ERA UNA TRUZZA CHE PUBBLICAVA I SUOI SUBLIMI PENSIERI DIETRO IL NICKNAME ‘DIAVOLETTA87’: ‘NN SOPPORTO L’IPOKRISIA DELLE ZIEE, I REGALINI DI MERDA PER DIMOSTRARMI AFFETTO INESISTENTE…NATALE, LA FESTA DELLA SKIFEZZA. HO FATTO I KOLPI DI SOLE, ORA HO TROPPI SKLERI. BELLA ST.MORITZ, A KASA DI QUELLA TROIA DI SUANNE’ – FINO ALL’INCONTRO CON RICCARDO, IL FIDANZATO CHE LA DE-BURINIZZA E CREA IL PERSONAGGIO

immagine di Chiara Ferragni truzza

Questo a mio avviso però l’ha solo resa più “umana”.

Più vicina a noi, NO FASHION BLOGGER, perché tutte abbiamo un passato che ci fa sorridere e un pò vergognare. se ripenso ai miei di nickname, oppure alle scarpe ridicole che indossavo un periodo…

Ma soprattutto questo fa meglio comprendere come e quanto abbia lavorato su se stessa, fino a diventare un brand umano, nonché la musa di Hermés. 🙂

Detto questo, credo che il web e la tv siano pieni di modelli sbagliati…. Ma non venitemi a dire che Chiara Ferragni sia uno di questi!

 

 

 

Il mondo dei coupon: sfruttare il web marketing per portare nuovi clienti in negozio!

I coupon, ossia i buoni sconto, che le attività – negozi, studi professionali, centri estetici ecc ecc- mettono a disposizione dei clienti, rappresentano un ottimo metodo per raggiungere nuovi clienti.

Ovviamente la creazione dei coupon deve essere integrata all’interno di una strategia di marketing completa.

Chi di voi non ha mai utilizzato un coupon, ad esempio su Groupon?

Io personalmente ne faccio ampio utilizzo.

Come me, milioni di persone, ogni giorno sfruttano il web per cogliere occasioni imperdibili.

La dimostrazione è la nascita di decine di piattaforme web di raccolta di coupon.

I coupon come strategia di web marketing

Mettere a disposizione dei coupon, cioè dei buoni sconto è una scelta buona e giusta 🙂

Se hai deciso di sfruttare le potenzialità del web raggiungere nuovi clienti, integrare il piano marketing con la creazione di un coupon è una scelta di grande interesse per diversi motivi:

  1. Proporre un prodotto o un servizio ad un prezzo nettamente inferiore a quello di mercato, porta tanti nuovi clienti direttamente nel tuo punto vendita. Ovviamente questo comporta un “sacrificio”in termini di fatturato, che tuttavia verrà ampiamente ripagato con l’acquisizione di nuovi clienti.
  2. Se scegliete la piattaforma giusta, vi basterà creare il coupon, cioè comunicare il tipo di sconto e il prodotto o servizio e al resto penserà la piattaforma stessa. Inoltre, ad esclusione di Groupon, le altre piattaforme sono davvero economiche.
  3. E’un’attività di marketing diretta al cliente. Non si tratta di pubblicità passiva, ma di uno strumento che attiva una “conversione”. Il cliente spinto dal grande sconto, dall’occasione, eseguirà un’azione; verrà direttamente nel tuo punto vendita.
  4. E’un metodo remunerativo, qualora si disponesse di importanti giacenze di magazzino.

E’chiaro che bisogna scegliere con attenzione la piattaforma alla quale affidare il proprio coupon, Groupon è molto costoso, è ovviamente una garanzia, ma non tutte le attività hanno la forza di sostenere questo tipo di pubblicità.

Si tratta soltanto di un investimento e “lead generation”(cioè generazione di contatti) e non è poco, ma i guadagni sono nulli.

Altrettanto importante è creare un buono che rappresenti VALORE REALE per il potenziale cliente.

Mi spiego meglio con un esempio:

Se sono un parrucchiere e voglio ampliare la mia clientela creerò un coupon. Conoscendo bene i prezzi di mercato e il mercato stesso so che riuscire a “spostare” una cliente fidelizzata richiede uno sforzo.

Così dovrei proporre taglio + colore ad un prezzo davvero basso, che attivi un cambiamento nella cliente potenziale.

Così per tutti gli altri settori.

PER ATTIVARE UN’AZIONE – UNA CONVERSIONE – DA CLIENTE POTENZIALE A CLIENTE DEVI OFFRIRE QUALCOSA DI VALORE REALE PER IL CLIENTE.

lead magnet immagine

E’del tutto inutile creare un coupon per vendere un prodotto a 15€ anziché 20. Questo non rappresenta un’azione di marketing di valore, anzi è anche controproducente!

Offrire un prodotto a metà prezzo oppure un pacchetto convenienza, che sia conveniente davvero sì!

Ovviamente – e questo è molto importante – non si tratta di svendere il proprio prodotto o servizio – ma si tratta di una vera e propria azione di marketing.

E’il principio dell’acquisizione clienti.

La strategia fondamentale del web marketing è questa: offrire gratuitamente prodotti di valore, per generare contatti e trasformali poi in clienti.

Qualsiasi marketer ti dirà la stessa cosa.

Bene! Con i coupon il principio è lo stesso – è un lead magnet – una calamita per nuovi clienti.

Sì ma quale piattaforma scegliere?

Per motivi di lavoro, sono venuta in contatto con Il Tagliaprezzo.

Vi racconto brevemente la storia.

Il Tagliaprezzo nasce come raccolta di coupon cartacea in Abruzzo (la mia terra!) nel 2013, anno in cui il marchio è stato registrato.

Il giornale – raccoglitore veniva poi distribuito gratuitamente nelle città.

Oggi la società ha deciso però di fare un’evoluzione.

Abbandonare la “carta” e trasferire il portale online.

In tal modo, utilizzando i giusti strumenti, non esistono più vincoli territoriali.

Basta che un commerciante inserisca il buono, non importa dove si trovi l’attività, grazie agli strumenti e gli esperti di marketing, il coupon raggiungerà i suoi potenziali clienti! 

Puoi inserire il tuo coupon iscrivendoti qui.

coupon immagine

Perché scegliere Il Tagliaprezzo?

Ho scelto di consigliarvi questa piattaforma per diversi motivi.

Innanzitutto perché, visto il passaggio da cartaceo a web, può essere considerata una startup e come tale offre numerosi vantaggi:

  • Inserimento totalmente gratuito per il primo mese, senza vincoli.
  • Il prezzo molto basso, 10 euro a coupon/mese per il periodo successivo al mese di prova.
  • La filosofia aziendale “green”: nessun utilizzo della carta, il coupon viene scaricato dall’utente sul proprio smartphone o tablet direttamente dal sito web, senza necessità di essere stampato. Questo perché il prezzo non varia in base al numero di coupon perciò non c’è necessità di riscontro. Il riscontro lo ha il negoziante (imprenditore, professionista ecc) con l’acquisizione del cliente.

Conclusioni

Come strategia di web marketing ritengo l’utilizzo di buoni sconto un ottimo strumento per generare nuovi clienti, purché il coupon si ben progettato e rappresenti valore reale per il cliente.

Se vuoi inserire il tuo coupon gratuitamente non perdere questa occasione.

Clicca qui e inserisci il tuo coupon.

Se vuoi ricevere una consulenza per il web marketing della tua azienda scrivimi!