Categoria: web marketing

Gamification e social media

Gamification e Social media - Francesca Antonetti

Cosa fa un social media manager, tra le altre attività? Crea la strategia, definisce gli obiettivi da raggiungere e crea un piano editoriale e relativo calendario per raggiungerli.

Gamification e Social media - Francesca Antonetti

Trovare e creare i contenuti giusti è una sfida quotidiana. Cosa vuol dire giusti? Vuol dire contenuti in grado di catturare l’attenzione dell’utente, con l’obiettivo di coinvolgerlo, fidelizzarlo e trasformarlo poi in cliente.

La gamification è un tipo di attività che può aiutarci in questo obiettivo. Per spiegartela bene, ho chiesto aiuto ad Andrea Khaldi, meglio noto come l’Architetto della Mente, coach esperto in tecniche di apprendimento rapido e Gamification. Grazie Andrea per il tuo contributo!

Con questo articolo-intervista saprai:

  • Quali sono i 4 tipi di contenuti che devi utilizzare nel tuo piano editoriale
  • Che cosa si intende per Gamification
  • Quali sono gli elementi imprescindibili per creare una comunicazione efficiente utilizzando la Gamification
  • Come utilizzare la Gamification nella tua social media strategy
  • Come la Gamification può aumentare la tua brand awareness

4 tipi di contenuti che devi utilizzare nel tuo piano editoriale

Ecco i 4 tipi di contenuti che io utilizzo nei miei piani editoriali:

  • CONTENUTI EDUCATIVI: insegna quello che sai, offri valore ai tuoi utenti.

  • CONTENUTI EMOZIONALI: che tu rappresenti un brand o stia promuovendo il tuo personal brand raccontare te stesso, qualcosa di te, della tua vita, la tua storia (il tanto citato storytelling insomma) o della storia del prodotto che vendi o la tua attività, ti aiuterà a costruire fiducia nei tuoi confronti.

  • CONTENUTI VIRALI O CONDIVISIBILI: è un tipo di contenuto che ai miei clienti propongo sempre perché funziona sempre. Post grafici, citazioni, meme.

  • CONTENUTI PROMOZIONALI: anche se questo tipi di contenuti dovrebbe rappresentare solo il 20% dei post e se hai fatto bene l’altro 80% questo 20% è abbastanza, ovviamente non viviamo di like, commenti e followers ma di quello che vendiamo. A questo livello io inserisco qualsiasi post con CTA, che quindi portano l’utente a compiere un’azione, quindi anche la lead generation.

Ne parlo approfonditamente qui: Piano editoriale: la regola dell’80 20

Oggi mi concentrerò sui contenuti ludici, che quindi inserisco all’interno dei contenuti emozionali. Visto che è nella sfera emotiva dell’utente che agiscono. Attraverso un’intervista con Andrea Khaldi.

D: Che cosa si intende per Gamification?

Questa domanda sembra banale, ma non lo è! Pensa che neanche gli addetti al settore concordano su quale sia la definizione precisa della Gamification!

Per certi versi per gamification si intende l’uso dei meccanismi dei principi dei giochi e dei videogiochi all’interno delle normali attività umane, che magari possono risultare noiose o frustranti.

Ma scavando più a fondo si impara che non basta mettere dei punti o dei trofei per gamificare una situazione: occorre costruire una relazione molto più intensa con il Giocatore/utente, capendo quali sono le sue vere motivazioni.
Ed ecco che allora esce fuori forse, cos’è davvero la Gamification: il più sofisticato filtro conoscitivo dell’animo umano e lo strumento più pratico per far concentrare le persone su quello che stanno facendo.
Una sorta di Mindfulness molto molto pratica!

D: Quali sono gli elementi imprescindibili per creare una comunicazione efficiente utilizzando la gamification

Direi soprattutto uno: mettere al centro di tutto l’utente che hai davanti.

Capire chi è, cosa lo motiva, come “funziona” e costruire un “cerchio magico”, l’insieme di regole, premi e punizioni che regoleranno il “gioco”.

Questo Cerchio Magico è fisiologicamente diverso per ogni giocatore, per questo è importante calibrarlo bene attraverso una relazione conoscitiva approfondita. Per fortuna capire il tipo di Giocatore che si ha davanti è abbastanza facile.

Ed è a quel punto che si si passa alla parte operativa: stabilire le Meccaniche appropriate ed usare i Componenti necessari.

Una Meccanica è un processo specifico che fa agire una persona.

Magari il nostro utente ama ottenere premi e riconoscimenti, oppure ama scoprire tutte le sfumature di una storia. C’è chi ha bisogno di sapere di essere il numero 1 e chi invece ama poter partecipare alla costruzione del gioco.

Quando abbiamo capito la meccanica più adatta, a quel punto possiamo scegliere i “componenti”, ovvero gli elementi che verranno effettivamente usati da un utente.

Hai presente un Avatar per un social network, il sistema a punti di un super market o un sondaggio per creare un Lead?

Sono componenti, che attivano meccaniche per far compiere un’azione ad un utente.

Un cerchio magico, insomma!

D: Ogni buon social media strategist sa che all’interno di una Social media strategy, è sempre più difficile riuscire a raggiungere il proprio target. Può riuscirci solo con contenuti di valore e coinvolgendolo anche attraverso le emozioni. La gamification è utile in questo senso?

Assolutamente sì!
In due modi: innanzitutto, come ho detto prima, la Gamification sfrutta le Leve Motivazionali fisiologiche degli esseri umani. Per questo dicevo che gamificare un’attività non significa solo usare punti o trofei, ma costruire un processo in cui la motivazione e le emozioni di un utente siano il perno centrale.
La vendita verrà dopo, in modo naturale.
Yukai Chou, uno dei massimi esperti mondiali sull’argomento, preferisce parlare di “Human Driven Motivation” contrapposta a “Data Driven Motivation”, quando parla di Gamification.


Poi c’è la quantità stratosferica di storie, metafore, personaggi che ormai sono diventati parte del nostro immaginario e che provengono dal mondo “nerd”: pensa al successo degli Avengers ad esempio, ed in generale dell’MCU.
Personaggi come Spider Man, o Black Panther, ormai possono essere usati come simboli, metafore… come ancore, insomma, per solleticare la curiosità di un utente e generare un’interazione molto forte.
Le più moderne piattaforme social, Twitch e Tik Tok, si basano proprio su questo: far giocare gli utenti con immaginari e scenari che fino a qualche anno fa erano considerati negativamente o con superficialità!

D: Quindi ad esempio, i giveaway e le challenge sono un esempio di gamification nel social media marketing?

Esatto, sono gli esempi più lampanti di Gamification nel Social Media Marketing.

Sono efficaci perché attivano meccaniche molto forti: la competizione, il desiderio di essere i numeri uno e sconfiggere gli avversari, ottenere una ricompensa etc.

Si tratta di strumenti semplici ed efficaci ma attenzione: non basta inserire un premio o dei punti per pensare di aver gamificato un’attività.

Occorre costruire una strategia precisa perché come tutto ciò che riguarda la comunicazione ed il social media management in particolare le nostre azioni devono essere calibrate in modo preciso sul tipo di utenza che vogliamo raggiungere (chi sono i miei follower? che tipo di giocatori sono?).

Io ad esempio sono totalmente insensibile alle challenge che mettono in palio un premio basato sulla fortuna, ma reagisco bene alle classifiche in cui posso impegnarmi per dimostrare il mio valore. E questo è solo un esempio tra i tanti possibili. Dopotutto di tecniche di gamification ne esistono tante: è scegliere quella giusta per te, la vera sfida!

D: Ad un brand (o personal brand) occorrono almeno 16 interazioni per far sì che una persona, guardando anche solo il logo o la faccia, li riconosca. La gamification può aiutare nel generare queste interazioni?

Certo!

Al punto che non spiego come non venga usata di più dai brand.

Uno degli elementi più importanti della Gamification è il cosidetto “Player’s Journey”, che indica le 4 fasi che un giocatore segue quando inizia un gioco: Discovery, Onboarding, Scaffolding, Endgame.

Quando un utente ci scopre si trova inevitabilmente nella fase di Discovery, momento fondamentale in cui decide se continuare o meno a conoscerci.

Attraverso alcune meccaniche molto semplici da applicare al giorno d’oggi è possibile fargli iniziare il suo Player’s Journey verso il nostro Brand, agendo non su quello che noi possiamo fare per lei/lui, ma su quello che il l’Utente vuole: continuare a giocare.

In questo modo, calibrando bene il Copy e sfruttando una buona strategia cross-canale è possibile far salire vertiginosamente il numero di interazioni che un utente compirà.

Andrea fa parte della community di cui faccio parte anche io e ne sono admin Officina2030 di Alessandro Principali, con il quale collaboro e che ha recentemente intervistato Andrea nell’ambito del suo nuovo interessantissimo format Live2030.

Ecco l’intervista!

Live2030 – Sviluppare Disciplina per apprendere velocemente – Andrea Khaldi, Architetto della Mente

Se ti interessa approfondire e conoscere meglio Andrea Khaldi, ecco i suoi contatti!

Le 9 regole per una strategia vincente sui social media

Le 9 regole per una strategia vincente sui social media - Francesca Antonetti

Quando metti a punto la tua strategia di social media marketing, sai su quali parametri devi focalizzarti? Va bene pensare ai numeri – fan, likes, interazioni, copertura – ma sai come raggiungere l’obiettivo nel modo giusto? E poi qual è il modo giusto?

1. Costruisci relazioni, non limitarti a collezionare fan

Se riesci a comprendere in pieno questo punto, puoi anche non continuare a leggere questo articolo, perché sei già ad un ottimo punto.

Le persone non vanno sui social in cerca di prodotti o servizi da acquistare, le persone vanno sui social – e questo ne ha decretato il successo – per interagire, per relazionarsi, per fare community; per questo motivo devi utilizzare i tuoi canali social per coinvolgere la tua audience, devi costruire una relazione con le persone. Quanto più riuscirai a costruire una relazione, tanto più la tua strategia avrà successo.

Per approfondire leggi anche: 7 concetti di psicologia che tutti i social media marketer dovrebbero conoscere

Consiglio pratico: trova un segmento, una nicchia, all’interno del tuo mercato e struttura un canale ad hoc. Potresti pensare di creare un gruppo chiuso su Facebook, in modo da intensificare le relazioni con gli interessati a questi contenuti più di nicchia. (vero Alessandro Principali?). Chiedi spesso un feedback sui tuoi contenuti ai tuoi interlocutori, rendili parte attiva!

2. Costruisci fiducia. E’ un investimento sul tuo brand per il futuro.

Costruire un rapporto basato sulla fiducia. Probabilmente molto più facile da dire che fare.

Personalmente ritengo la fiducia vada di pari passo con la coerenza. Chi sei? Cosa fai? Cosa vendi? Qual è l’obiettivo della tua comunicazione? Se hai la risposta a queste domande, avrai contenuti validi e coerenti e con questi contenuti sarai in grado di generare un rapporto di fiducia con i tuoi utenti.

Consiglio pratico: utilizza le recensioni. Chiedi sempre un feedback a chi usufruisce del tuo prodotto o servizio e chiedi una recensione. Il potere della recensione viene spesso sottovalutato, in realtà tutti noi, specie nel processo d’acquisto online, guardiamo le recensioni, ti basta guardare l’impero costruito da TripAdvisor o simili.

3. Offri valore, non un nuovo logo

Non focalizzarti troppo sulla forma, ma investi sul valore.

Questo punto si ricollega al punto numero 2. Se offrirai valore ai tuoi utenti, loro si fideranno di te. Cosa significa dare valore? Significa investire tempo, condividere, educare, informare. Non limitarti a dire “so fare questo”, spiega come lo fai, perché, come ci sei arrivato… Insomma coinvolgi il tuo utente, “portalo dentro” al tuo brand!

Consiglio pratico: trasforma un semplice “fan” in un “lead“, cioè in un contatto attraverso un lead magnet. Hai scritto un ebook e vuoi venderlo online? Regala ai tuoi fan, che nel frattempo saranno diventati dei lead, un estratto. Dai loro un assaggio di ciò che andranno ad acquistare, dimostragli che ne vale la pena e portali all’acquisto.

4. Nel Social media marketing vince il brand più autentico

Esatto! Nel social media marketing non vince il brand più forte, ma quello più autentico. Se ci pensi bene, è il punto più semplice da mettere in pratica. Devi solo raccontare la tua verità (o quella del tuo brand!).

La verità vince sempre. Abbiamo tutti una specie di antennina che ci fa comprendere, anche inconsciamente, l’autenticità e questo vale per tutte le relazioni, online come offline. Utilizza la verità a tuo vantaggio e costruisci una strategia di comunicazione sui social basandoti su questo aspetto.

I cattivi marketers fingono!

Lucas Hoffman

Consiglio pratico: ricorda ogni giorno ai tuoi fan qual è il tuo sistema valoriale, tendenzialmente comune al loro visto che sono tuoi fan (se la fan base è stata costruita bene). Fallo con esempi pratici, anche di quotidianità all’interno della tua azienda, che dovrebbe essere coerente con il sistema valoriale.

5. Una strategia di marketing vincente punta al cuore, prima che alla mente.

Usa le emozioni positive. Genera coinvolgimento emotivo, il resto verrà da sé.

Le persone amano i contenuti che fanno ridere, generano stupore e gioia, o almeno è quello che preferiscono condividere.

Leggi tutto: 8 modi per aumentare il coinvolgimento e il traffico al tuo blog attraverso i social

Consiglio pratico: ogni tanto “mettici la faccia” – tua o dei tuoi collaboratori, dipendenti, ecc. Vi stupirete dei risultati!

6. Non vendere un prodotto, vendi una soluzione

Questo lo definirei un highlight di questa lista.

Comprendere l’importanza di questo punto, vuol dire comprendere l’essenza del social media marketing.

Focalizzati sul problema a cui il tuo prodotto o servizio offre soluzione. E ogni volta, per ogni singolo contenuto, parti da qui!

Ti sarà utile anche nella scelta delle parole giuste, quindi del copy!

Consiglio pratico: prima di scrivere un contenuto, pensa sopratutto a cosa vuole il tuo utente, non tu. Parla di quello che otterrà dandoti i tuoi soldi.

7. Non utilizzare una strategia “copia e incolla”, ma osa!

Una strategia di social media marketing vincente si basa sull’autenticità, ma di conseguenza anche sull’originalità dei contenuti offerti.

Prendi ispirazione dove puoi, ma non copiare. Anzi cerca di differenziarti. Devi essere coraggioso e accettare il rischio. E vincerai.

Consiglio pratico: non aver paura di sbagliare. Una paura che affronto tutti i giorni, quindi conosco bene. So però che se sei autentico, non devi temere nulla e vado avanti. E se proprio dovessi sbagliare qualcosa ricorda che “i rigori li sbaglia soltanto chi ha il coraggio di tirarli”

8. Il social media marketing non è un hobby

Se hai deciso di utilizzare i social media per avere un reale vantaggio competitivo hai due opzioni:

  1. Studiare e formarti in modo che tu possa compiere le giuste scelte e mettere in atto la giusta strategia (benissimo se hai tanto tempo a disposizione)
  2. Collaborare con un professionista, qualcuno di competente e che sappia “tradurre” i tuoi desideri e i tuoi obiettivi in un piano marketing coerente.

Aprire un canale social – pagina Facebook, canale YouTube, account Instagram ecc. – per pubblicare un post di tanto in tanto non è un opzione. I social media hanno bisogno di “vitalità” per portare risultati (oltre che di competenze).

Consiglio pratico: prima di intraprendere questa strada, prenditi un po’ di tempo per analizzare. Cerca di capire, dove ti trovi, dove vuoi arrivare, quanto puoi investire. Una volta chiarito questo sarai preparato e potrai muoverti nella giusta direzione e soprattutto in ogni caso non sprecherai i tuoi soldi, ma saprai che li stai investendo!

9. Mantieni le promesse!

La miglior strategia di marketing è quella di mantenere le promesse fatte!

Quali sono i punti di forza del tuo brand, del tuo prodotto o servizio? I punti di debolezza? Le criticità?

Chiarisci questi aspetti, prima di tutto a te stesso e poi al tuo pubblico. In questo modo sarai percepito come autentico e affidabile. Mantieni le promesse fatte loro e la strategia sarà senza dubbio vincente.

Consiglio pratico: prometti un po’ meno di quello che puoi offrire, l’effetto sorpresa avrà un impatto decisivo nel processo di fidelizzazione del tuo utente.


8 modi per aumentare il coinvolgimento e il traffico al tuo blog attraverso i social

8 modi per aumentare il coinvolgimento e il traffico al tuo blog attraverso i social - Francesca Antonetti web e social media specialist

8 modi per aumentare il coinvolgimento e il traffico al tuo blog attraverso i social - Francesca Antonetti web e social media specialist

Neil Patel (per i lettori abituali del mio blog… sì, sempre lui!) ha analizzato 5,860,631,392 blog post, quindi articoli, di 64 paesi diversi per capire cosa genera maggior coinvolgimento, quindi like, commenti e soprattutto condivisioni e traffico. I risultati sono davvero interessanti quindi ho deciso di riportarli qui, sul mio blog.

8 modi per aumentare il coinvolgimento e il traffico al tuo blog attraverso i social

Come saprete la portata organica di Facebook è progressivamente diminuita fino quasi a scomparire, quindi è sempre più consigliato e e necessario investire qualche soldo in advertising per raggiungere gli obiettivi prefissati. Tuttavia con qualche accorgimento e tecnica si possono ottenere buoni risultati.

1. Quale tipo di contenuti genera maggiori “mi piace” nel lungo periodo?

Ci sono diversi articoli che mostrano che i list post e le infografiche generano maggiori condivisioni. E’ abbastanza ovvio perché tutti amiamo i contenuti visivi come le infografiche (dell’importanza dei contenuti visivi ne parlo qui!)

Però, se vogliamo le condivisioni durino nel tempo, bisogna osservare che

Osservando quante condivisioni sociali ogni articolo genera su base mensile, siamo stati in grado di vedere il tasso di crescita e i tipi di articoli che generano la maggior parte delle azioni sociali nel tempo.

Ecco il tasso di crescita delle azioni nel tempo per tipo di articolo:

social share growth

Quindi:

se desideri un rapido incremento di likes e condivisioni, utilizza un’infografica. Ma se vuoi un traffico Facebook più consistente utilizza degli articoli “how to”ovvero gli articoli “come fare..”. Con il tempo infatti, genereranno un traffico più consistente.

Pensaci, quante volte cerchi su Google “come fare qualcosa”?

La ragione di questo è che le infografiche sono più difficili da classificare su Google perché non contengono molto testo.

Creando contenuti come “come fare” gli articoli tendono a essere consultati frequentemente, puoi quindi ottenere un traffico coerente ai tuoi articoli che causerà più condivisioni sociali.

2. Quanto deve essere lungo il titolo?

Gli utenti di Facebook preferiscono titoli brevi o lunghi? Se dovessi fare una supposizione, cosa penseresti?

La maggior parte delle persone pensa che più breve è, meglio è …

Diamo un’occhiata ai dati:

Average-Shares-by-Headline-Length

Gli utenti preferiscono titoli lunghi 7, 8 o 9 parole.

Insomma un numero di parole sufficienti a far comprendere di cosa tratterà l’articolo. Quindi il focus per creare un buon articolo è quello di fare in modo che sia descrittivo.

3. Le immagini influiscono sulle condivisioni?

Ovviamente sappiamo che agli utenti le immagini piacciono, altrimenti Facebook o Instagram non sarebbero così popolare!

Ma la domanda è: quante immagini hai davvero bisogno per articolo per ottenere il numero massimo di condivisioni sociali?

Average-Shares-Based-on-of-Images-in-an-Article

In generale, più immagini sono e meglio è.

4. Quanto dovrebbero essere lunghe le liste?

Tutti credono che il numero perfetto, quello da utilizzare sia 10.

Infatti, anche Neil Patel, durante l’analisi si accorge che i “vincitori” erano gli articoli basati su un elenco da 10. In realtà poi, hanno invece notato che risultavano vincenti solo perché la maggior parte di quelli presi in analisi erano più corti di 10. Quindi i risultati erano distorti.

Facendo un’analisi più approfondita invece, hanno riscontrato altri dati significati:

Median-Share-Count-Based-on-List-Length

Più dettagliato è l’elenco, meglio è.

Se decidi di scrivere un post basato su elenchi con oltre 100 voci, c’è una buona probabilità che le persone lo condividano, assumendo che sia super dettagliato.

5. Quanto devono essere lunghi gli articoli?

Meglio articoli brevi o lunghi?

Su questo nell’ambiente del marketing si è dibattuto parecchio:

Average-Shares-by-Content-Length

 

I dati mostrano, più lungo è, meglio è.

Se dovessi scrivere post sul blog di 10.000 parole genereresti più social share rispetto ad un post sul blog di 2.000 parole.

Ma, per un buon equilibrio, Neil Patel consiglia di scrivere articoli di 2000 parole ed espanderlo nel tempo. E ogni volta che espandi l’articolo, puoi condividerlo di nuovo su Facebook.

Se non ti interessa di Google e vuoi concentrarti solo su Facebook, allora vai per quell’articolo di 10.000 parole.

6. E’ meglio scrivere contenuti basati sulle news o contenuti “evergreen”?

Nel tempo, i contenuti evergreen aumentano il traffico. Non è solo a causa di Facebook, è che si classificano meglio in Google e permettono di ottenere un traffico più costante nel corso degli anni.

Nessuno è cerca su Google qualcosa accaduti un anno fa (salvo rare eccezioni!)

In ogni caso, diamo un’occhiata alla prima ora di pubblicazione di un articolo.

of-Social-Shares-Generated-Within-the-1st-Hour-by-Content-Type

Nel breve periodo, i contenuti basati sulle notizie vincono. Abbiamo già visto prima che gli articoli del tipo “come fare.. ” generano maggior traffico nel lungo periodo, ma per dare una “scossa” forte e veloce puoi considerare l’idea di creare un contenuto relativo ad una news.

7. Le emozioni influenzano il social sharing?

Sì, moltissimo! Ma occhio! Neil Patel dice di aver spesso utilizzato come emozione la paura. La paura genera moltissimo traffico, ma il sentiment ovviamente, è tutt’altro che positivo.

Inoltre ci sono emozioni che generano molte più condivisioni rispetto alla paura.

Popular-Emotions

Le persone amano i contenuti che fanno ridere, generano stupore e gioia, o almeno è quello che preferiscono condividere.

8. Quando dovresti pubblicare i tuoi contenuti?

Scrivere un fantastico articolo non è abbastanza. Se scrivi contenuti in una brutta giornata e li pubblichi durante un periodo in cui nessuno è online, non diventerai virale su Facebook.

Total-Shares-by-Day-of-Week-2

Le persone preferiscono condividere contenuti di martedì, più di ogni altro giorno.

Se hai intenzione di scrivere solo un articolo alla settimana, pubblicalo di martedì. Se stai scrivendo più articoli a settimana, concentrati su lunedì, martedì e mercoledì poiché sono i giorni più popolari.

E per quanto riguarda l’ora del giorno …

Total-Shares-by-Time-of-Day

Tendi a condividere contenuti tra le 11:00 e le 13:00.

E’ tra la pausa pranzo e il rientro, quando le persone generalmente sono in pausa tendono a stare sui social maggiormente e condividere.

In alternativa l’orario giusto è alle 18, cioè quando le persone finiscono di lavorare!

Conclusioni

E’ davvero molto più difficile raggiungere in maniera organica tante persone. Questo per due motivi almeno: il oprino è che Facebook preferisce che tu non porti gli utenti al di fuori; il secondo è che ti spinge a promuovere – quindi pagare – per raggiungere gli utenti.

Inoltre più le persone rimangono su Facebook più soldi guadagnano. Ecco perché ultimamente sono letteralmente esplosi i contenuti video.

Ma seguendo le linee sopra riportate puoi ancora raggiungere risultati e traffico.

7 concetti di psicologia che tutti i social media marketer dovrebbero conoscere

psicologia e social media marketing

psicologia e social media marketing

Cosa hanno in comune la psicologia e i social media?

Molto più di quanto tu possa immaginare! Che ci crediate o no, ci sono alcuni motivi scientifici per cui le persone mettono “mi piace”, condividono, commentano, fanno click e persino acquistano i  prodotti online.

Comprendere i concetti di psicologia alla base del modo in cui il pubblico pensa sui social media è il primo passo verso la creazione di esperienze migliori, relazioni più solide e, nel lungo periodo, anche clienti più fedeli.

Per questo motivo ho tradotto e rielaborato per voi l’articolo di The Science of Social Media, in cui vengono esaminati i 7 concetti psicologici che tutti i social media marketer dovrebbero conoscere e come è possibile applicarli in tutto il processo comunicativo, dai contenuti e all’assistenza clienti fino alla strategia e all’esecuzione.

Cosa imparerai al termine in “pillole”

  • I professionisti di marketing di maggior successo utilizzano regolarmente la psicologia per aiutarli a migliorare il loro lavoro
  • Uno dei modi più efficaci per creare fiducia e credibilità per il tuo marchio è quello di essere trasparente e non esitare a mostrare i tuoi difetti
  • I colori sono uno strumento potente perché hanno un enorme impatto sul comportamento delle persone e su come percepiscono il tuo marchio fin dall’inizio
  • Secondo un rapporto di  Psychological Science, evocare emozioni forti può aumentare la probabilità che qualcosa venga condiviso

 

7 concetti di psicologia che tutti i social media marketer dovrebbero sapere

  1. Trasparenza e costruzione della fiducia dei clienti
  2. Perché le emozioni sono uno strumento potente (e persino contagioso!)
  3. L’effetto “Halo” (alone) e l’impatto sulle nostre percezioni
  4. Usare la reciprocità per aumentare l’azione
  5. Il fenomeno di Baader-Meinhof e illusione di frequenza
  6. Il Colore e suo impatto sul social media marketing
  7. Le 5 ragioni psicologiche per le quali le persone “condividono” online

Trasparenza e costruzione della fiducia dei clienti

Prima di tutto per generare fiducia e credibilità per il tuo brand, la prima cosa da fare è essere trasparente e non non nascondere a tutti i costi i difetti.

Perché la trasparenza è uno strumento così potente? Perché la gente non crede più alle dichiarazioni stucchevoli del marketing. E fa bene. Molte dichiarazioni semplicemente non sono credibili!

Quindi il modo per guadagnare fiducia è quello di essere trasparenti e imprevedibili, sottolineare i difetti o le carenze del prodotto.

Sii veramente aperto su ciò che fa e non fa il tuo prodotto. Puoi farlo nei post sui social media, negli annunci, in engagement quando i clienti ti fanno domande, ci sono un sacco di opportunità per essere più aperti e iniziare a creare fiducia con il tuo pubblico.

Perché le emozioni sono uno strumento potente (e persino contagioso)

Il secondo concetto psicologico che stiamo toccando oggi è che le emozioni sono davvero potenti e persino contagiose.

Evocare emozioni forti può aumentare la probabilità che qualcosa venga condiviso, secondo un rapporto di Psychological Science. E mentre ogni contenuto emotivo ha influenzato il pubblico, l’Università della Pennsylvania ha scoperto che, in particolare, i contenuti positivi hanno i migliori risultati. Più il contenuto è positivo, più è stato condiviso.

Questo perché rende la persona che interagisce con quel contenuto più positiva e felice, quindi è molto più probabile che voglia condividerla e diffondere la felicità.

E gli emoji hanno un posto davvero interessante in tutto questo.

Quindi, così come gli umani, mimano espressioni quando si è faccia a faccia per avvicinarsi l’un l’altro, gli scienziati hanno scoperto che l’uso di un’emoji attiva le stesse parti del cervello e replica la stessa esperienza di quelle interazioni faccia a faccia, rendendoci tutti più connessi.

Ci sono molti modi in cui puoi usare queste informazioni a tuo vantaggio come social media manager.

Un ottimo punto di partenza è quello di sentire il tono dei tuoi post social e ottimizzarli per positività e felicità. Quindi, testa e condividi altre storie di benessere dei tuoi clienti, magari in seguito all’utilizzo del tuo prodotto o servizio. Puoi anche usare l’umorismo nei tuoi contenuti e, naturalmente, aggiungere emoji positivi e felici ai tuoi post.

L’effetto alone e l’impatto sulle nostre percezioni

Parliamo ora di qualcosa chiamato l’effetto Halo e quanto influisce davvero su di noi.

 L’effetto alone è un bias cognitivo per il quale la percezione di un tratto è influenzata dalla percezione di uno o più altri tratti dell’individuo o dell’oggetto. Un esempio è giudicare intelligente, a prima vista, un individuo di bell’aspetto. (Fonte: wikipedia)

È come l’espressione: “non hai una seconda possibilità per fare una grande prima impressione.”

Ciò significa in pratica che tendiamo a consentire ad una singola qualità attraente di una persona o di un marchio di influenzare il nostro giudizio anche per altri aspetti non correlati.

E quello che si vuole davvero sottolineare qui è quanto molte celebrità possano influenzare le percezioni di un marchio, in cui il pubblico può associare i tratti della celebrità ad un marchio o un prodotto.

In sostanza quello che stiamo dicendo è che l’influencer marketing funziona, è supportato dalla psicologia.

Sì! Il marketing dell’influencer funziona e anche la prova sociale è importante.

Ecco alcuni modi in cui puoi sfruttare l’effetto alone nel tuo social media marketing:

Si può richiedere una testimonianza ad un cliente.
Puoi lavorare con influencer riconoscibili o, se possibile, ottenere l’approvazione di una celebrità.
Puoi associarti ad altre organizzazioni interessanti che migliorano il tuo marchio.

Usare le reciprocità per aumentare l’azione

Il concetto di reciprocità è semplice: se qualcuno fa qualcosa per te, dovresti naturalmente fare qualcosa per loro. Puoi approfondire con il libro del Dr. Robert Cialdini, Influence: The Psychology of Persuasion.

Penso che tutti sperimentiamo questo quotidianamente. Ad esempio, se un amico ti invita alla sua festa, potrebbe esserti d’obbligo l’invito a partecipare a una festa futura che ospiterai tu.

Per i social media marketer, omaggi, contenuti gratuiti e risorse inaspettate sono tutti ottimi esempi di reciprocità.

Quindi pensa ai modi in cui puoi usare la reciprocità nel tuo social media marketing, e può essere qualsiasi cosa, da adesivi, a un ebook o magari a un modello di design gratuito.

Assicurati di dare via la risorsa gratuita prima di chiedere qualcosa in cambio.

Il fenomeno di Baader-Meinhof e illusione di frequenza

Il fenomeno si verifica quando la cosa che hai appena notato, sperimentato o raccontato per la prima volta all’improvviso affiora improvvisamente ovunque. Ti dà la sensazione che dal nulla, praticamente tutti quelli che conosci stanno parlando della cosa che hai appena notato.

E tu non sei pazzo; lo stai vedendo!

Questo fenomeno è causato da due processi. Il primo processo è l’attenzione selettiva e entra in azione quando vieni colpito da una nuova parola, cosa o idea; dopo di ciò, inconsciamente tieni d’occhio e, di conseguenza, lo trovi sorprendentemente spesso.

Il secondo processo è un bias di conferma, in pratica le persone tendono a voler confermare le loro convinzioni acquisite.

Per i marketer, questo fenomeno è proprio il motivo per cui il lead nurturing è incredibilmente importante. Una volta che qualcuno inizia a notare il tuo marchio, magari in seguito all’interazione con un post su Facebook o sono andati sul tuo sito web, poi ti vedranno “ovunque”!

Uno dei modi migliori per aumentare l’efficacia dei funnel di vendita è inviare annunci di retargeting attraverso il  Facebook Pixel, che è un ottimo strumento per farlo (e se non lo stai utilizzando è molto male!)

Il Colore e suo impatto sul social media marketing

Il colore potrebbe essere la parte della psicologia con cui i professionisti del marketing hanno maggiore familiarità.

I colori sono potenti perché influenzano il comportamento delle persone e il modo in cui percepiscono il tuo marchio.

Potresti non aver pensato che il colore possa influire sulla strategia dei social media, ma la psicologia dietro i colori dimostra che valgono lo sforzo extra.

Ciò che è interessante qui è che anche se alcuni colori ci dicono cose specifiche, e ci arriveremo in un minuto, ciò che è veramente importante è che questi colori si debbano allineare al brand e al suo Tone of Voice.

Diamo anche un’occhiata ad alcune informazioni di un’infografica di KissMetrics in cui hanno esaminato il colore. Secondo loro, ecco cosa ci fanno sentire alcuni colori popolari:

Giallo: ottimismo e gioventù
Rosso: senso di urgenza
Blu: fiducia e sicurezza
Verde: ricchezza e relax
Arancione: aggressivo
Rosa: romantico
Nero: potente
Viola: calmo

Le 5 ragioni psicologiche per le quali le persone “condividono” online

Per concludere, parliamo della psicologia alla base della condivisione.

Cerchiamo sempre più coinvolgimento nei nostri post e vogliamo condividere contenuti che siano realmente in sintonia con le persone. Bene, fortunatamente per noi, il New York Times ha condotto un ampio studio sulla psicologia della condivisione online.

Hanno trovato cinque motivazioni principali per la condivisione, cui daremo un’occhiata, ma in particolare parlano di come ci sia un filo comune per tutte le motivazioni per la condivisione, e cioè che le persone sono motivate a condividere in base alle loro relazioni con la loro rete.

Come marketer dovremmo davvero concentrarci sulla creazione e sulla condivisione di contenuti con il nostro pubblico che miglioreranno le loro relazioni a seguito della condivisione.

Ecco i cinque motivi più importanti per cui le persone condividono online:

Vogliono migliorare la vita degli altri (94%)
Vogliono che il contenuto rifletta la loro identità online (68%)
Vogliono crescere e creare relazioni (80%)
Condividono perché amano la sensazione di avere altri commenti su di esso e impegnarsi (81%)
Vogliono spargere la voce su qualcosa in cui credono (84%)

 

 

Pubblicità tradizionale vs Pubblicità online

pubblicità tradizionale vs online Francesca Antonetti

Mi succede, troppo spesso, di relazionarmi con imprenditori “vecchio stampo” che naturalmente non comprendono fino in fondo il valore dell’advertising online perché non lo conoscono e ostinatamente spendono ancora moltissimi soldi per la pubblicità sui media tradizionali, con risultati nella maggior parte dei casi, non misurabili. L’approccio al social media marketing è ancora finalizzato esclusivamente all’immagine, sottovalutandone l’aspetto fondamentale: quello dell’advertising.

Breve storia della pubblicità

La pubblicità è strettamente intrecciata alla vicenda economica, sociale, intellettuale e culturale di un popolo ed è quindi opportuno delineare sommariamente lo sfondo storico entro cui si è originato e sviluppato il fenomeno pubblicitario, in modo particolare in Italia.

  • Seicento: prime inserzioni pubblicitarie (con la nascita del giornale)
  • Ottocento – Novecento: si diffondono forme specifiche del messaggio pubblicitario: slogan, cartellone. Fin qui il pubblicitario aveva un’unica funzione e un unico target, cioè la classe borghese, l’unica con potere d’acquisto e in grado di leggere i contenuti.
  • Primo ventennio del Novecento: la pubblicità del ventennio è fondamentalmente povera di eventi essendo soffocata da una strategia politico-economica che le era nettamente contraria. In un periodo di accelerata industrializzazione mondiale l’economia fascista vede nel contenimento industriale uno dei suoi capisaldi. Al di là della reale attuazione di un tale programma, la strategia pubblicitaria subisce un periodo di rallentamento e stasi, nel quale si configurano solo potenzialmente gli sviluppi comunicativi futuri della “modernizzazione” postbellica (nascita della radio, nuovi mezzi di propaganda politica, incremento e professionalizzazione delle agenzie di pubblicità).
  • Dopoguerra (Anni Cinquanta e Sessanta): dopo la seconda guerra mondiale, la pubblicità italiana inizia un percorso di rafforzamento prima, e di sviluppo poi. A questo punto, la pubblicità si porge come strumento indispensabile nel mondo economico italiano, orientando da un lato le aziende a una ricezione attenta delle esigenze del mercato, dall’altro il pubblico a un uso più ampio e razionale dei prodotti.
  • 3 febbraio 1957 – una data storica: va in onda per la prima volta Carosello, l’esempio più famoso e forse più longevo di pubblicità televisiva.
  • Anni 70: ostilità culturale nei confronti della pubblicità considerata manipolatrice e nefasta.
  • Ultimi anni: sono avvenuti moltissimi cambiamenti nel settore della comunicazione. Le persone sono sempre più orientate a prodotti e beni non di uso primario. I media stessi hanno subìto e stanno subendo trasformazioni importanti. Infine l’avvento dei Social Media.

Leggi anche La Rivoluzione dei Social Media: tutti i cambiamenti avvenuti dai rapporti interpersonali alla comunicazione aziendale

Mass media tradizionali

I “mezzi di comunicazione di massa”, o “media di massa”, in inglese mass media, sono mezzi progettati per mettere in atto forme di comunicazione «aperte, a distanza, con tante persone in un breve lasso di tempo». In altre parole la comunicazione di massa (quella classe dei fenomeni comunicativi che si basa sull’uso dei media) è costituita da organizzazioni complesse che hanno lo scopo di «produrre e diffondere messaggi indirizzati a pubblici molto ampi e inclusivi, comprendenti settori estremamente differenziati della popolazione» Fonte: Wikipedia

L’ampia gamma dei mezzi di comunicazione di massa può essere raggruppata come segue:

  1. Gli stampati (libri, opuscoli, giornali, fumetti, riviste, ecc.) dalla fine del XV secolo;
  2. Le registrazioni (dischi in vinile, nastri magnetici, musicassette, CD, VHS, DVD ecc.) dalla fine del XIX secolo;
  3. Cinema dal 1900 circa;
  4. Radio dal 1910 circa;
  5. Televisione dal 1950 circa;
  6. Internet dal 1990 circa.

Come avviene la comunicazione pubblicitaria sui media tradizionali?

media tradizionali-infografica Francesca Antonetti

Raggiungo il mio target?

Con la pubblicità sui media tradizionali, riesco a raggiungere davvero il mio target, cioè la mia fascia di potenziali acquirenti? E’ un dato misurabile? A che prezzo?

Esempio

Voglio promuovere la mia nuova attività: un centro estetico. Il mio target è formato soprattutto da donne dai 18 ai 60 anni. Decido di stampare 1000 volantini. Dovrò preoccuparmi di: grafica, stampa e distribuzione (quindi costi). Potrei consegnare i volantini nelle case o sulle automobili – e qui voglio sorvolare sull’aspetto davvero molto poco eco-friendly. Quante probabilità ho di incrociare la domanda del mio target? Voglio essere super ottimista e mirare ad un 40%. Una volta raggiunto il target giusto possiamo aspirare realisticamente ad una conversione (quindi contatto, richiesta di informazioni ecc) del 2% (sempre per essere ottimista) perché troveremo naturalmente delle barriere (ad esempio donne molto fidelizzate alla propria estetista, oppure non coinvolte che optano per il fai-da-te). La spesa vale l’impresa? Quanto budget è stato letteralmente sprecato? Fate i vostri conti. E ricordate che sono dati anche troppo ottimistici.

Social Media Advertising

Social media è un termine generico che indica tecnologie e pratiche in rete che le persone adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio. I professori Andreas Kaplan e Michael Haenlein hanno definito i media sociali come un gruppo di applicazioni Internet basate sui presupposti ideologici e tecnologici del Web 2.0, che consentono la creazione e lo scambio di contenuti generati dagli utenti. I media sociali rappresentano fondamentalmente un cambiamento nel modo in cui la gente apprende, legge e condivide informazioni e contenuti. In essi si verifica una fusione tra sociologia e tecnologia che trasforma il monologo (da uno a molti) in dialogo (da molti a molti) e ha luogo una democratizzazione dell’informazione che trasforma le persone da fruitori di contenuti ad editori. Fonte: Wikipedia

I social media possono assumere differenti forme, che possono essere raggruppate in 13 categorie: Blog, business network (network professionali), collaborative project, enterprise social network (network aziendali), Forum Internet, microblog, photo sharing, review di prodotti/servizi, social bookmarking, social gaming, social network service, video sharing e virtual world (realtà virtuali).

Come avviene la comunicazione pubblicitaria sui social media?

infografica pubblicità sui social media Francesca Antonetti

Raggiungo il mio target?

Pensa a quante tracce di te, di quello che ti piace o non ti piace quando sei online. pensa quanti tuoi dati lasci solo per iscriverti su un social network. Nessuno ti conosce meglio. Pensa solo ai cookie. Tutti questi dati vengono utilizzati dalle maggiori piattaforme pubblicitarie per raggiungerti al momento giusto con il giusto messaggio.

Mi voglio soffermare su Facebook Ads – cioè la piattaforma pubblicitaria nativa di Facebook per la pubblicazione di annunci al suo interno. Una piattaforma pubblicitaria di primaria importanza se vuoi fare davvero marketing online. Perché? La risposta sta nei numeri: 2 miliardi di utenti attivi che lasciano volontariamente tonnellate di dati personali. Tra questi ci sarà qualcuno che può fare parte del tuo target? Direi proprio di sì 😉. Anche nel caso del B2B cioè nel caso tu ti rivolga ad altre aziende, non dimenticare che le aziende sono fatte di persone, quindi utenti.

Negli anni passati, i social media sono diventati uno dei canali pubblicitari più efficaci, capaci di ottenere nuovi lead (contatti) e trasformarli in clienti paganti.

Facebook Ads funziona sia nel B2C che nel B2B e sono molteplici i casi che mostrano un incremento di risultati, anche di 5 volte, dopo aver sfruttato l’advertising su Facebook.

La crescita di Facebook è continua, sia in termini di nuovi utenti che di opportunità di marketing, ed i budget dedicati all’Adv sui social media sono raddoppiati a livello mondiale negli ultimi 2 anni, passando da 16 miliardi di dollari nel 2014 a 31 miliardi nel 2016. Fonte: Studio Samo

Ma torniamo all’esempio di prima.

Esempio

Mettiamo il caso in cui per lanciare la mia nuova attività, il centro estetico, decida di utilizzare la pubblicità su Instagram anziché i volantini. Scelgo il budget da investire – con la possibilità di aumentarlo e diminuirlo in maniera dinamica a seconda dei risultati. Creo la mia audience: donne dai 18 ai 60 anni che vivono oppure si trovano nella mia zona di riferimento, con interessi: beauty, cura di sé, benessere ecc

La definizione dei destinatari basata su interessi e preferenze ti consente di perfezionare i destinatari della tua inserzione in base ai contenuti presenti sui loro profili, nonché alle Pagine, ai gruppi e ad altri elementi a cui sono connessi su Facebook, comprese le sezioni relative a interessi, attività, musica, film e programmi TV preferiti. (Per approfondire clicca qui)

In questo modo già so che il mio budget è utilizzato per raggiungere il mio target, quindi non raggiungerò un ragazzo di 16 anni perché non mi interessa e non sprecherò il mio budget!

Ora, l’esempio è una semplificazione, ma pensa in grande e pensa al tuo business. Credi che non meriti una possibilità? Io ti consiglio di testare.

Ovviamente è necessario avere un budget, non basta creare post accattivanti e pubblicarli, non è questo social media marketing. Bisogna disporre di diversi strumenti e saperli utilizzare alla perfezione, altrimenti il rischio di “spreco” è dietro l’angolo.

Infine, “per un’efficace strategia di promozione e vendita, occorre implementare ed integrare diversi media in modo che si concorra in maniera complementare al raggiungimento degli obiettivi.” (Credits: veronicagentili.com)

I 5 fattori più importanti per il successo di un E-commerce

I f fattori di successo di un ecommerce - Francesca Antonetti web e social media specialisti

Quali sono i 5 fattori di successo di un e-commerce? Grazie a questo articolo-guida tratto dall’articolo originale di Neil Patel, avrai ben chiaro cosa devi e non devi fare nella gestione del tuo e-commerce.

L’e-commerce sembra stia mangiando il mondo del retail in questo momento.

Stiamo assistendo alla chiusura o alla bancarotta di marchi al dettaglio di vecchia data che non ci saremmo mai aspettati di vedere scomparire dieci anni fa.

D’altra parte, il mondo digitale è un posto eccitante, gli imprenditori stanno iniziando ad introdurre i loro marchi e competere nel mercato digitale.

La maggior parte dei negozi fisici sono stati costretti a creare una presenza online.

Ma non è sempre facile “fare centro” online. Devi conoscere alcuni trade secrets se vuoi arrivare in cima.

Ecco i cinque fattori più importanti per il successo nell’e-commerce che non puoi permetterti di ignorare.

Innanzitutto, parliamo del motivo per cui così tante aziende di e-commerce inizialmente trovano difficoltà.

Perché molte aziende di e-commerce hanno difficoltà

Ci sono molte ragioni comuni e i negozi a seconda dei diversi settori affronteranno diversi disagi.

Ma ci sono alcune battaglie generali che tutte le aziende di e-commerce devono combattere.

Circa l’80% di tutte le attività di e-commerce falliscono. E ci sono tre ragioni comuni per cui i clienti rischiano di lasciarti nella polvere:

  1. I clienti non sanno come usare il tuo sito
  2. Il Product Value (valore del prodotto) non è chiaro
  3. La navigazione è difficile

Non avere paura! La soluzione per risolvere questi problemi potrebbe essere più semplice di quanto pensi.

Per cominciare, le persone non giudicano le iniziative o i prodotti aziendali per i loro meriti. I clienti vogliono semplicemente ciò che vogliono quando lo vogliono.

E a volte, le loro aspettative possono essere piuttosto alte. Soprattutto online.

Se disponi di troppe opzioni di spedizione sul tuo sito, scoraggi i clienti che desiderano rapidamente i loro prodotti.

Circa l’80% degli acquirenti americani afferma che il prezzo e la velocità di spedizione sono molto o estremamente influenti nel determinare dove acquistano.

Ecco perché dovresti offrire una spedizione veloce e gratuita quando puoi, oppure offrire una spedizione gratuita per ordini di importo pari o superiore a 30,00 € .

Quando i clienti non devono pagare per la spedizione, sono più propensi a fare click per un acquisto che non possono toccare, sentire o provare perché c’è meno rischio.

I clienti non vogliono aspettare per sempre per ottenere ciò che hanno ordinato, quindi, se sei disposto a fornire la spedizione gratuita, scegli un’opzione veloce.

All’inizio del 2017, la National Retail Federation ha ipotizzato che la vendita al dettaglio online sarebbe cresciuta 3 volte più velocemente rispetto al resto del settore della vendita al dettaglio, con le vendite di e-commerce via mobile in crescita.

L’ascesa degli acquirenti online ha anche accorciato la pazienza dei consumatori. Gli acquirenti online sono alla ricerca di convenienza.

Non vogliono occuparsi di politiche di reso difficili o di lunghe attese per gli ordini.

A parte i lunghi tempi di attesa e le difficili opzioni di spedizione, le aziende che hanno difficoltà difficoltà non tengono conto di quanto segue:

  • Branding
  • SEO
  • User experience
  • Trasparenza
  • Coinvolgimento

Ma la buona notizia è che avviare un’attività di e-commerce nel 2018 è perfettamente fattibile. E così tenere conto di ciascuno di questi fattori, può aiutarti a distinguerti dai concorrenti.

Il primo passo è costruire il tuo marchio con alcuni great values alle spalle.

1. Il tuo brand è il tuo fine

La tua attività di e-commerce ha un marchio al centro della sua identità, che tu lo sappia o meno.

Per scoprire di cosa si tratta, devi pensare a cosa fai e perché lo fai.

Il tuo marchio racchiude un insieme di valori relativi agli sforzi centrali della tua azienda. Alcuni marchi più vecchi non invecchiano bene, perché non hanno una missione chiara.

Oppure lo fanno, ma non lo rivelano.

Nel 2017, l’indice del valore mondiale di Enso ha analizzato 150 marchi in base a come gli americani identificano la loro mission e quanto bene la loro mission è allineata ai valori del cliente.

La ricerca ha anche esaminato la misura in cui ciascuna azienda motiva la promozione del marchio e l’acquisto.

I risultati erano molto diversi per i diversi dati demografici. I baby boomer hanno valutato Newman’s Own come il numero sette della lista, mentre i millennial hanno valutato la società come numero 81.

Il marchio potrebbe perdere il suo fascino se non riescono a raggiungere i millenials poiché la loro generazione è molto più grande dei Baby Boomers e tre volte più grande della Generazione X.

Le persone costruiscono ipotesi sull’identità del tuo marchio in base alle interazioni con la tua azienda e non è facile che dimentichino la loro prima impressione.

Ciò significa che si ricordano di te quando scelgono di effettuare un altro acquisto. Il modo in cui si ricordano di te determinerà anche le recensioni.

Il 31% dei consumatori spende il 31% in più in prodotti e servizi di aziende con recensioni eccellenti, mentre le recensioni negative possono allontanare il 22% dei clienti.

Un buon 85% dei clienti si fida delle recensioni online tanto quanto si fidano delle raccomandazioni personali.

I clienti insoddisfatti hanno maggiori probabilità di condividere storie negative con amici e parenti rispetto al contrario.

Mentre i clienti felici potrebbero raccontare l’esperienza positiva agli amici, i clienti scontenti lo racconteranno certamente.

Ciò significa che avrai molti più “anti-referral” che raccomandazioni positive.

Quando non stai posizionando il tuo marchio come il migliore, i tuoi concorrenti lo sono.

Nell’era digitale, la concorrenza non è più limitata al negozio dall’altra parte della strada.

Se un marchio più forte offre lo stesso tipo di prodotto che offri tu, consumerà volentieri la tua quota di mercato.

Ecco perché hai bisogno di una proposta di vendita unica, o USP, per conquistarli.

Il punto di un USP è di differenziare il tuo prodotto. Il valore dei tuoi USP entra in gioco solo dopo che i tuoi potenziali clienti entrano nella tua canalizzazione.

Quando il tuo marchio è debole, i concorrenti con marchi migliori assorbiranno i clienti. Il marketing è più efficace in combinazione con un marchio forte.

Un buon marketing prende la voce del marchio e la estende verso l’esterno per raggiungere lead qualificati.

Se il marchio non espande la sua identità principale, farà fatica a raggiungere il suo pubblico di destinazione.

Ecco perché devi sempre abbinare il buon marketing con i valori del marchio.

Dovrai anche fare un po’ di SEO.

2. SEO Porta traffico

Google è un po’ come un usciere che decide quali siti web si mescolano in cima ai risultati dei motori di ricerca organici.

Ma con aggiornamenti costanti degli algoritmi, può essere piuttosto difficile da mantenere.

Algoritmo di Google Francesca Antonetti

L’aggiornamento dell’algoritmo di Fred, lanciato l’8 marzo 2017, è indirizzato a siti Web che violano le linee guida per i webmaster di Google.

La maggior parte dei siti interessati sono quelli con post di bassa qualità creati esclusivamente per generare entrate pubblicitarie.

Quindi, se hai qualcuno di questi post sul tuo sito, potresti rischiare di rovinare le classifiche attuali (o peggio, perdere definitivamente le posizioni di alto livello).

Consulta regolarmente le Linee guida sulla qualità della ricerca di Google ed evita di pubblicare troppi contenuti centrati sulla pubblicità.

Se pubblichi annunci o contenuti affiliati sul tuo sito, assicurati che le pagine su cui li esegui siano pertinenti e di alta qualità.

Se provi a indurre Google a pensare che la tua pagina abbia a che fare con qualcosa di prezioso ma in realtà è solo piena di  link di affiliazione, rischierai la tua posizione in classifica.

Le pagine di destinazione con parole chiave pertinenti riceveranno un ranking Google più elevato e avranno maggiori probabilità di essere visualizzate anche durante le ricerche pertinenti.

La ricerca per parole chiave può aiutarti a capire come posizionare il contenuto della tua pagina.

Usa un tool come Google Adwords Keywords Planner o Ubersuggest per iniziare.

Basta inserire una parola chiave per scoprire parole correlate da poter utilizzare.

Ubersuggest esempio

Ricorda che anche il tuo marchio è una parola chiave. Il traffico altamente qualificato cercherà il nome del tuo marchio, quindi ti consigliamo di classificarlo.

Ma se “hackeri” il SEO per portare traffico aggiuntivo, potenzialmente non qualificato al tuo sito, le conseguenze non saranno piacevoli.

L’idea di SEO è di offrire agli utenti i risultati più qualificati per le loro domande. Le pagine che utilizzano tattiche sfruttatrici vengono penalizzate da Google.

Tutto sommato, la SEO è qualcosa per cui vale la pena dedicare del tempo.

Una volta acquisita un po’ di padronanza della SEO, rivolgi la tua attenzione all’esperienza dell’utente o user experience.

3. I clienti apprezzano una grandiosa user experience

Se desideri incanalare il traffico verso un’azione desiderata, come fare un acquisto, devi ottimizzare l’user experience.

Se i visitatori del sito si confondono o non trovano facilmente quello che cercano, se ne andranno. La navigazione del sito dovrebbe essere sempre facile.

Sul tuo sito web, devi chiarire cosa fa la tua attività.

Rafforza ciò che il tuo marchio fa sul tuo sito. Ciò che è ovvio per te potrebbe non essere ovvio per qualcun altro.

Come sono arrivati a questa pagina di destinazione? Perché il contenuto della pagina di destinazione è rilevante per lui? Utilizza un invito all’azione – una call to action– chiara e concisa.

esempio call to action chiara

Assicurati inoltre che il carrello acquisti sia facile da visualizzare e accedere. La procedura di checkout deve essere semplice.

Nessuno vuole occuparsi di un processo di checkout che rende l’acquisto del prodotto più difficile di quanto non sia necessario.

Incorpora contenuti interattivi nel tuo sito web (se appropriati). Ciò comprende:

  • Video
  • Immagini animate
  • Giochi

Non dimenticare di ottimizzare la user experience anche per dispositivi mobili, dal momento che sempre più consumatori effettuano acquisti su dispositivi mobili nel 2018.

Assicurati che la grafica sia di qualità e i tempi di caricamento siano di tre secondi o meno e che la versione mobile del tuo sito sia facilmente navigabile tramite touch.

Fondamentalmente, la versione mobile del tuo sito non dovrebbe apparire esattamente uguale al tuo normale sito web.

pagina web mobile

Se vuoi avere successo nel mondo dell’e-commerce, devi essere trasparente con i tuoi clienti o potrebbero non fidarsi di te.

4. La trasparenza crea fiducia

Uno dei modi più semplici per essere trasparenti è rendere le informazioni di contatto visibili sul tuo sito web.

Il tuo traffico dovrebbe essere in grado di trovare il tuo indirizzo email e il numero di telefono nella parte inferiore o superiore di ogni pagina del tuo sito.

In questo modo, i clienti sapranno come possono mettersi in contatto con te (e che sei un vero business con un indirizzo reale).

Quando si tratta di spese, comunicalo in anticipo. A nessuno piacciono le tasse nascoste. Mai.

Se si addebita un supplemento per la spedizione e la gestione, assicurarsi che questo sia comunicato a potenziali clienti prima che raggiungano la pagina di checkout.

Non dimenticare di dare informazioni ai tuoi potenziali clienti sul tuo eccezionale prodotto.
Il tuo prodotto potrebbe essere la migliore soluzione al problema dei tuoi clienti.

Le cattive notizie?

I visitatori Web non hanno un negozio fisico in cui provare il prodotto. Invece di “testare” i tuoi prodotti, vedono solo le informazioni disponibili.

La qualità delle informazioni sui prodotti e le immagini allegate possono essere determinanti per la tua pipeline di vendita.

Non dimenticare di evidenziare i principali vantaggi, come fa Apple:

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E assicurati che il tuo prodotto abbia un prezzo competitivo.

Un prodotto troppo caro può essere percepito come non in linea con la sua utilità. Un prodotto sottocosto può essere sospetto o apparire meno prezioso rispetto a prodotti simili con prezzi più elevati.

Non valutare il tuo articolo per più di quanto lo pagheresti come cliente. O come se avesse più valore di quello che realmente ha.

Condividi testimonianze e recensioni.

Se vuoi trovare successo nell’e-commerce, avrai bisogno di visitatori del sito coinvolti. Ecco come ottenerli.

5. Aumenta l’engagement generale

Il modo più semplice per aumentare il coinvolgimento con il tuo negozio è utilizzare i social media organici per promuovere il tuo marchio in tempo reale.

Il content marketing è importante. Secondo il Content Marketing Institute, il 42% dei B2C content marketers si ritiene “molto impegnato nel content marketing”.

Se non lo hai già fatto, crea un blog sul tuo settore e sulle linee di prodotti.

Aiuta i tuoi clienti condividendo informazioni utili o guadagna nuovi potenziali rispondendo alle loro domande.

Potresti anche scrivere blog post sugli aggiornamenti e sviluppo di nuovi prodotti. Hai appena pianificato il lancio di un nuovo prodotto sul calendario? Scrivi un blog post per raccontarlo!

Spiega ai tuoi clienti perché il nuovo prodotto è utile, quali sono le sue caratteristiche e quando sarà disponibile.

Questo creerà interesse per il nuovo prodotto prima ancora di essere lanciato.

Il contenuto del blog aumenta il coinvolgimento perché aiuta a creare link a ritroso. E ogni volta che il tuo sito web è linkato, guadagni brand awareness.

Ora che hai un marchio forte, un’esperienza utente fantastica, contenuti pertinenti e trasparenza con il cliente, puoi iniziare a spendere il budget pubblicitario.

Prova a spendere parte del budget pubblicitario per la pubblicità diretta o per la pubblicità sui social media. Scegli saggiamente tra i due, però.

Tra tutte le opzioni di pubblicità a pagamento, i social media sono i meno costosi.

Guarda l’importo speso per raggiungere 1.000 persone per la pubblicità sui social media? Solo $ 2,50.

marketing-channels-cost

Investi in Facebook Ads o Instagram Ads, crea un community forte e altamente coinvolta. Ad esempio Nike ha creato Nike Talk, un forum in cui i clienti Nike possono pubblicare e commentare i propri contenuti.

Crea un evento.

Centra l’intero evento attorno al tuo marchio. Assicurati di avere i tuoi prodotti in vendita durante l’evento.

Parla con i clienti di ciò che i tuoi prodotti possono fare per loro e di come possono migliorare la loro vita. Distribuisci biglietti da visita con l’URL del tuo sito web e gli handle dei social media.

Solo perché il tuo sito web si trova online non significa che non puoi aumentare il coinvolgimento generale del marchio incontrando di persona i clienti.

Conclusioni

I giorni dei “negozi di mattoni” che dominano l’intero mondo del commercio sono ormai lontani.

Il panorama digitale è qui per rimanere, rendendo i negozi online il posto migliore per vendere.

Ma renderlo grande online è molto più difficile di quanto sembri. E molte aziende di e-commerce hanno difficoltà a distinguersi in un pubblico così saturo.

I clienti che non sanno come utilizzare il sito, i costi di spedizione nascosti, il valore del prodotto sconosciuto, la scarsa navigabilità e altro ancora sono da biasimare.

Fortunatamente, puoi prendere il controllo del successo del tuo e-commerce.

Prima di tutto, capisci che il tuo marchio ha un valore, e devi far sapere alla gente esattamente di cosa si tratta.

I valori del tuo brand dovrebbero allinearsi con i valori dei clienti, servire a uno scopo e supportare operazioni etiche.

Il SEO porta traffico, quindi devi lavorare per ottimizzare le tue classifiche. Fai qualche ricerca per parole chiave e aggiungi parole chiave sul tuo sito per attirare più clienti.

Ma non cercare di imbrogliare il sistema, o Google potrebbe penalizzarti, il che potrebbe portare a una diminuzione delle classifiche.

I clienti adorano una user experience fantastica. Metti in chiaro cosa vendi e aggiungi gli inviti all’azione in modo da poter incanalare le persone attraverso le pagine del tuo sito.

Ottimizza il tuo sito anche per gli utenti mobile.

Crea trasparenza aggiungendo le informazioni di contatto al tuo sito, rivelando eventuali costi aggiuntivi o costi di spedizione prima del checkout e incorporando le recensioni dei clienti.

Questo aiuta a costruire la fiducia con gli acquirenti.

Non dimenticare di aumentare i tassi di coinvolgimento generale. Diventa attivo sui social media, crea un blog con contenuti di valore o aggiornamenti di prodotti o pubblica online alcuni annunci a pagamento.

Crea una sezione “forum” o “community” sul tuo sito web in cui gli utenti possono incontrarsi o ospita eventi.

 

 

Come la tua piccola impresa può fare marketing efficacemente sui social media

Social media marketing per piccole imprese

Oggi vi propongo la traduzione e rielaborazione di un articolo, anzi una vera e propria guida di Neil Patel, un genio assoluto del marketing e web marketing, su come poter utilizzare i social media a favore del tuo business, anche e soprattutto se hai una piccola impresa.

Puoi trovare l’articolo originale qui!

 

Il social media marketing non è un’opzione per i piccoli business nel 2018.

Noto questo problema ogni volta che faccio una consulenza a proprietarie di piccole imprese. Loro hanno questa mentalità per cui credono che i social media non diano loro benefici.

“Our customers know who we are, and they know where to find us.”(“I nostri clienti sanno chi siamo e dove trovarci”)

Vi suona familiare?  Non fraintendetemi: è grandioso che tu abbia una stabile base clienti. Ma l’utilizzo dei social media nella strategia di marketing della tua piccola impresa ti aiuterà a continuare a vendere e fare soldi dai tuoi clienti esistente ed acquisirne tanti altri.

La mancanza di una strategia efficace sui social media può essere dannosa per la tua piccola impresa.

Mentre tu potresti pensare che la tua assenza dai social media non abbia alcun impatto su di te ad oggi, alla fine questo impatto ci sarà. Dunque non aspettare che sia troppo tardi per iniziare.

Devi stare al passo con le ultime tendenze dei social media e applicarle alla tua piccola impresa.

Se sei un piccolo imprenditore non del tutto convinto di dover utilizzare i social media per migliorare la tua attività, trarrai enormi benefici dalla lettura di questa guida.

Se attualmente utilizzi i social media per commercializzare la tua piccola impresa ma non vedi i risultati sperati, ti guiderò verso la strada del successo.

Segui i suggerimenti e le strategie di marketing che ho delineato in questa guida e ti propongo per una crescita sostenibile oggi e in futuro.

 Crea profili su più piattaforme

Siamo su Facebook!”

Questo è quello che sento ogni volta che parlo con i proprietari di piccole imprese della loro social media strategy.

Se hai una pagina Facebook per il tuo business è grandioso. Hai iniziato bene e sei nella giusta direzione!

Ma facebook da solo non basterà ad ottimizzare la tua reach (cioè la portata). Hai bisogno di stabilire una presenza su più piattaforme social possibile.

Qui puoi dare uno sguardo ai social media channels che i small businesses usano di più:

social media channels piccole imprese

Come puoi vedere, Facebook apre la strada alle piccole imprese.

Meno della metà delle piccole imprese utilizza Instagram, YouTube e Twitter per commercializzare i loro marchi.

Inoltre, meno di un terzo dei proprietari si avvale di LinkedIn e Snapchat.

Prima di correre a creare un profilo su tutti i canali sopra elencati, è importante capire il tuo mercato di riferimento.

Ad esempio, LinkedIn è più vantaggioso per le aziende B2B. Questo perché l’80% dei lead generati dai marchi B2B proviene da LinkedIn.

Supponiamo che la tua piccola impresa stia prendendo di mira Generation Z come pubblico principale. Bene, il 71% di Gen Z utilizza Snapchat almeno sei volte al giorno. Più della metà di questa generazione utilizza Snapchat oltre 11 volte al giorno.

Ma se la tua piccola impresa sta cercando di generare lead da Baby Boomers, non avrebbe senso dare la priorità a Snapchat.

Per la maggior parte, iniziare con un profilo Facebook è una scommessa sicura. Con circa 1,5 miliardi di utenti attivi al giorno, puoi presumere che il tuo pubblico di destinazione sia presente.

Che ci crediate o no, dopo tutti questi anni, Facebook è ancora il social network in più rapida crescita. Quindi non andrà da nessuna parte nel prossimo futuro.

Dopo aver creato una pagina Facebook, devi determinare quali altri canali sono adatti al tuo marchio e alla tua strategia di marketing. Consiglierei di creare un canale YouTube.

I contenuti video che carichi su YouTube saranno facili da riutilizzare per gli altri canali di marketing. Questi video ti daranno una scusa per pubblicare contenuti su altre piattaforme quando le idee stanno per finire, ma ne parleremo più dettagliatamente a breve.

Definisci i tuoi obiettivi di marketing

Non puoi iniziare ciecamente a postare contenuti sui social media senza una sorta di rima o motivo. Prima di fare qualsiasi altra cosa, devi identificare i tuoi obiettivi di marketing.

Questi sono alcuni degli obiettivi principali che le piccole imprese possono ottenere con le loro strategie sui social media:

obiettivi di marketing

Lead generation, brand awareness e customer engagement sono tutti buoni motivi per utilizzare i social media, ciò non significa che questi debbano necessariamente essere anche i tuoi obiettivi.

È possibile utilizzare i social media per fornire un servizio clienti migliore o guidare direttamente le vendite.

Qualunque siano le tue ragioni, assicurati che siano chiaramente definite. Pensala come faresti con qualsiasi altra strategia di marketing per la tua azienda.

Non pubblicheresti mai un annuncio alla radio o una pubblicità stampata senza stabilire prima un obiettivo, quindi devi trattare la tua strategia sui social media allo stesso modo.

Una volta che decidi lo scopo delle tue campagne sui social media, sarà molto più facile per te creare contenuti da pubblicare.

Come vedremo presto, può essere difficile pensare a idee per nuovi post. Ma se riesci a stabilire cosa vuoi ottenere con i tuoi contenuti, saprai cosa pubblicare per raggiungere questi obiettivi.

Pubblica contenuti su base giornaliera

Ora che hai un profilo di social media su più piattaforme, devi assicurarti che quegli account siano attivi.

Se qualcuno si imbatte in una delle tue pagine e il post più recente è di tre settimane fa, non ti seguiranno. Perché seguire un marchio che non pubblica contenuti?

Inoltre, pensa a tutte le persone che già seguono la tua pagina aziendale.

Queste persone non si limiteranno a navigare in quella pagina da soli per vedere cosa stai facendo. Devi pubblicare nuovi contenuti che verranno visualizzati nelle loro home page e timeline.

Diamo un’occhiata a quanto spesso le piccole imprese pubblicano sui social media:

Frequenza pubblicazione post per piccole imprese

Come puoi vedere da questo grafico, poco più della metà delle piccole imprese pubblica su base giornaliera.

Questa è la tua opportunità per distinguerti dai tuoi concorrenti. Se i tuoi concorrenti pubblicano solo una volta a settimana o qualche volta al mese, sarà più facile per te dare un’impressione duratura ai tuoi follower pubblicando ogni giorno.

Ogni volta che pubblichi nuovi contenuti, ricordi ai tuoi follower che il tuo marchio esiste.

Quando hanno bisogno o vogliono qualunque cosa tu stia offrendo, penseranno alla tua azienda piuttosto che a un’altra piccola impresa della zona.

Uno dei motivi per cui le piccole imprese non pubblicano contenuti ogni giorno è perché semplicemente non sanno cosa pubblicare. Se rientri in questa categoria, fai riferimento ai tuoi obiettivi di marketing.

Leggi anche Il Piano Editoriale la regola dell’80-20

Ad esempio, se il tuo obiettivo è promuovere nuovi prodotti in vendita sul tuo sito di e-commerce, pubblica un’offerta promozionale per tali prodotti.

Riutilizza contenuti pubblicati in precedenza:

Supponiamo che tu abbia una guida o un’esercitazione didattica su come utilizzare un prodotto che hai pubblicato sulla tua pagina YouTube. Puoi pubblicare lo stesso video o snippet di quel video sugli altri canali di distribuzione.

Condividi nuovi contenuti dal tuo sito web. Pubblica link ai tuoi post pubblicati più di recente.

Oltre a pubblicare contenuti ogni giorno, è anche importante che tu risponda ai tuoi clienti. Mi riferisco ai messaggi diretti e ai commenti.

Leggi anche Il Community Manager contro gli Haters

Il 48% dei consumatori afferma che quando un’azienda risponde ai social media, li spinge a effettuare un acquisto.

Offri ai consumatori un motivo per seguirti

Per avere una strategia di marketing social media di successo per la tua piccola azienda, devi avere molti followers. Altrimenti, nessuno vedrà il tuo contenuto. (E devi fare molto advertising, aggiungo io!)

Una volta che sarai in grado di far crescere il tuo seguito sociale, sarà più facile per te convertire i tuoi follower in clienti.

Questo perché i consumatori hanno maggiori probabilità di acquistare dai marchi che seguono sui social media.

da follower a clienti

Ecco alcuni dei principali motivi per cui le persone sarebbero interessate a seguire la tua piccola impresa sui social media:

  • sono curiosi dei tuoi prodotti o servizi
    offri promozioni esclusive
  • il tuo contenuto è divertente
  • hanno bisogno di raggiungere un rappresentante del servizio clienti
  • hai offerto un incentivo
  • i loro amici o familiari seguono il tuo marchio

Quindi assicurati che il tuo contenuto sia di qualità e valga la pena di essere seguito. Come hai visto, ottenere più follower alla fine aumenterà le tue possibilità di incrementare le vendite.

Proponi un Contest. Promuovi vendite flash e sconti.

Non pubblicare troppe promozioni, altrimenti le persone smetteranno di seguirti. In effetti, il 46% dei consumatori dichiara che smetterà di sviare i marchi che pubblicano troppi contenuti promozionali.

Leggi ancora Il Piano Editoriale. La Regola dell’80-20.

C’è una differenza tra la pubblicazione giornaliera e lo spamming dei follower.

Le persone non vogliono solo vedere i post del tuo marchio. Se pubblichi più volte al giorno, questi post invaderanno le  timeline e le home page dei tuoi follower. Nessuno vuole vederlo.

Se vuoi pubblicare contenuti più volte al giorno, considera la possibilità di condividere contenuti effimeri, di cui parleremo più dettagliatamente.

Crea relazioni con gli influencer

E se ti dicessi che c’è un modo per aumentare la tua presenza sui social media senza pubblicare alcun contenuto nella tua pagina?

Beh, come sono sicuro che tu sia stato in grado di indovinare, questa è sicuramente una possibilità.

Quando le persone pensano agli influencer sociali, pensano alle celebrità e agli atleti. Ma la collaborazione con una celebrità probabilmente non si adatta al budget di marketing di una piccola impresa.

Tuttavia, l’influencer marketing è il metodo più veloce per l’acquisizione di clienti nel mondo digitale.

influencer marketing per piccole imprese

Inoltre, il 67% dei brand prevede di aumentare il proprio budget in influencer marketing entro il prossimo anno.

Quindi, come può una piccola impresa permettersi di attuare una strategia come questa? Puoi trovare influencer sociali che sono molto più economici di una celebrità.

Prova a collaborare con i micro influencer per aumentare la credibilità del tuo prodotto.

Questo tipo di influencer potrebbe non avere milioni di follower, ma puoi far pubblicare loro contenuti sul tuo brand per poche centinaia di euro. Potresti anche riuscire a offrire loro solo dei prodotti gratuiti in cambio di un post sul tuo marchio.

Questa strategia è efficace perché i micro influencer hanno parametri di coinvolgimento più forti con i loro follower. Questo perché sono solo persone normali.

Leggi anche Igers: chi sono e cosa fanno su Instagram

Un cittadino medio non può riferirsi alle vite di Kanye West e dei Kardashian. Ma possono sicuramente riguardare qualcuno che ha un lavoro regolare.

Considera la ricerca di influencer sociali che vivono nell’area o nella regione della tua piccola azienda. È più probabile che i loro follower siano interessati a supportare il tuo marchio.

Implementa strumenti di automazione

So cosa stai pensando. Tutto ciò che abbiamo discusso finora richiede molto tempo.

Come proprietario di una piccola impresa, è necessario indossare ruoli multipli per tutto il giorno. A seconda delle dimensioni della tua attività, potresti gestire la maggior parte delle responsabilità dell’azienda.

Diventare un content manager per i social media non era qualcosa che avevi messo in conto, e potrebbe sembrare che non ci siano abbastanza ore al giorno per gestirli.

Inoltre, assumere qualcuno per svolgere queste attività può essere costoso. Potrebbe non essere qualcosa che la tua azienda può permettersi in questo momento.

Fortunatamente, le risorse di automazione risolveranno questo problema per te.

L’utilizzo di una piattaforma di automazione ti consentirà di pianificare in anticipo i tuoi post. Puoi ad esempio dedicare del tempo a questa attività a inizio settimana e programmare tutti i post.

Un altro vantaggio dell’utilizzo di uno strumento di automazione è la capacità di rispondere ai messaggi in modo tempestivo.

Anziché dover controllare singolarmente ciascuna piattaforma social per questi messaggi, è possibile trovare software che invia tutti i messaggi a una singola casella di posta. Quindi puoi rispondere direttamente dal software.

Consiglio vivamente questi strumenti ai proprietari di piccole imprese che sentono di non avere abbastanza tempo per gestire in modo efficace i loro profili sui social media.

Non lasciare che ciò pregiudichi la tua strategia di marketing.

Puoi utilizzare ad esempio PostPickr

Incoraggia i contenuti generati dagli utenti

Questo si collega alla mia discussione sul tipo di contenuto che dovresti pubblicare.

Non puoi sbagliare condividendo contenuti che incoraggino gli user-generated content o UGC.

User-generated content

Come puoi vedere da questi numeri, i contenuti generati dagli utenti hanno una correlazione diretta con la decisione di acquisto dei consumatori.

L’UGC ti aiuterà anche a costruire la consapevolezza del marchio. Ecco perché.

Supponiamo che tu organizzi un concorso su Instagram in cui i partecipanti debbano pubblicare le foto nelle quali stiano utilizzando uno dei tuoi prodotti.

La tua piccola impresa è appena stata esposta a un pubblico più ampio. Chiunque segua le persone che partecipano al concorso vedrà il tuo marchio promosso, anche se queste persone non ti seguono.

Un enorme 92% dei consumatori afferma di fidarsi di un rinvio se proviene da qualcuno che conoscono.

UGC è un ottimo modo per ottenere più follower e in definitiva trasformare quei nuovi follower in acquirenti.

Sfrutta gli Ephemeral Content

Il contenuto effimero è diverso da un post normale. Questo tipo di contenuto viene visualizzato solo per un breve periodo di tempo, ad esempio 24 ore.

I luoghi più comuni in cui troverai contenuti effimeri per i social media sono su Instagram e Snapchat. Entrambe queste piattaforme hanno una funzione “storia”.

Consiglio vivamente di utilizzare una storia di Instagram per promuovere la tua attività.

Se vuoi postare più volte al giorno, fallo nella tua storia. Questo non invierà spam alle scadenze dei tuoi follower.

Se non hai ancora usato gli Ephemeral content prova nella tua prossima promozione per vedere come va.

Trasmetti stream video in diretta

Le piccole imprese possono anche trarre vantaggio dalla trasmissione di contenuti video live sui social media.

Facebook, YouTube e Instagram hanno tutte le opzioni per farlo.

Dai un’occhiata ad alcune di queste statistiche su Facebook Live:

Dati video live sui social

 

Fondamentalmente, il tuo live streaming aumenterà le tue metriche di coinvolgimento, il famoso engagement. Ti darà anche un’interazione più autentica con il tuo pubblico.

Puoi usare la tua trasmissione live in molti modi diversi. Ma uno dei miei preferiti per le piccole imprese è un aspetto “dietro le quinte”.

Mostra ai tuoi follower cosa succede a porte chiuse nella tua azienda. Offri loro un tour del tuo impianto di produzione, ufficio, e presentali al tuo staff.

Questo li farà sentire come se stessero vedendo qualcosa di esclusivo e in ultima analisi li avvicina al tuo marchio.

Il video dal vivo è anche un ottimo metodo di distribuzione per dimostrazioni di prodotti, eventi o sessioni di domande e risposte.

Il tuo pubblico dal vivo sarà in grado di commentare il tuo stream in tempo reale. Assicurati di riconoscere tali commenti e di rispondere ai tuoi follower.

Conclusioni

La tua piccola impresa ha bisogno di utilizzare i social media per essere rilevante ai nostri giorni.

Avere un profilo Facebook da solo non è più accettabile se vuoi massimizzare la tua attività di social media marketing.

Crea profili su più piattaforme fino a quando il tuo pubblico di destinazione è attivo su quei canali.

Devi pubblicare i contenuti su base regolare. Assicurati che i tuoi post siano tutti correlati ai tuoi obiettivi di marketing chiaramente stabiliti.

I tuoi profili devono essere attraenti per i consumatori. Esegui campagne progettate per ottenere più follower.

Per estendere ulteriormente la tua portata, trova influencer sociali per promuovere la tua attività. Incoraggiare i contenuti generati dagli utenti.

Aggiungi Ephemeral content e trasmissioni live alla tua strategia di social media marketing.

Se non hai il tempo di gestire tutte le tue pagine di social media, considera l’utilizzo di strumenti di automazione per semplificarti la vita.

Segui i consigli che ho delineato in questa guida e porterà la social media marketing stategy della tua piccola impresa al livello successivo.

In che modo la tua piccola azienda sfrutta i social media per aumentare la consapevolezza del marchio e incentivare le vendite?

 

 

Il Community Manager contro gli Haters

community manager

Il community manager (online community manager) è un addetto alla gestione di una comunità virtuale (detta anche comunità online), con i compiti di progettarne la struttura e di coordinarne le attività. (From wikipedia)

Cosa fa il Community Manager?

Di fatto se gestisci una pagina o un profilo su un social network, è una figura molto importante. Qualora la tua attività di social media marketing funzioni infatti, avrà certamente decine o anche centinaia di interazioni ogni giorno. Questo si verificherà quanto più la fan base è ben consolidata e attiva.

👉 Puoi leggere di più sulla corretta gestione della fan base qui

Queste interazioni vanno gestite: avere una pagina ricca di contenuti di valore dovrebbe avere -tra gli altri obiettivi – quello di creare una community forte.

Rispondere ai commenti o ai messaggi può sembrare un’operazione banale. In realtà si incorre spesso in errore.

Vademecum del Community Manager

  1. Rispondi in maniera tempestiva a tutti. Per rispondere ai messaggi inbox di Facebook puoi impostare la risposta automatica, ma ti consiglio di utilizzarla per “tamponare”per poi rispondere il prima possibile personalmente e soddisfare le richieste dell’utente.
  2. Anche ai commenti nei post, la risposta dovrebbe essere sempre “pronta”, non dimenticare che uno dei pilastri del web 2.0 è il dialogo diretto tra azienda e cliente.
  3. Scegli un tone-of-voice coerente. Che l’interazione provenga da tua sorella o da uno sconosciuto, la pagina rappresenta la tua azienda o attività, non te stesso. E’ bene quindi definire a monte il linguaggio e tono da utilizzare (sui social è sempre preferibile l’informalità) ed utilizzarlo con coerenza. Ovviamente questo aspetto rientra nel più ampio “stile comunicativo”.

Il Community Manager e gli Haters

Per comprendere il fenomeno degli haters bisogna capire con chi si ha a che fare. Si tratta di uomini e donne di ogni estrazione sociale e con i lavori più disparati che formano un popolo nel popolo e che stanno trasformando i social network in un luogo di odio più che libero scambio delle idee. (Panorama)

E’vero che questo fenomeno colpisce maggiormente i personaggi (famosi e meno famosi) rispetto alle aziende, tuttavia mi sta capitando sempre più spesso, anche nella gestione di pagine di aziende medie o piccole, di imbattermi nel “cialtrone-commentatore-no sense” di turno. Perché succede anche nelle realtà locali.

Gestisco pagine bomboniera di piccoli brand che investono davvero nella propria comunicazione dando valore a ciò che fanno. Le fan base ovviamente sono molto attive e fidelizzate, ma come dovrebbe essere, la comunicazione si rivolge anche al di fuori della fan base, proprio per essere ampliata.

Come si manifestano e come reagire

  1. Attraverso le recensioni
  2. Con commenti inappropriati

Recensioni

Le recensioni negative molto spesso non rispecchiano la realtà dei fatti, non sono oggettive e talvolta provengono da non clienti. Può anche succedere che si riferiscano ad una gestione precedente. Cosa fare allora? Rispondere assolutamente e in maniera puntuale alla recensione, in modo che chi leggerà in futuro potrà avere i giusti parametri di valutazione. A questo proposito, non sottovalutate mai il potere delle recensioni: basta pensare a  Tripadvisor o Yelp che hanno basto il loro impero proprio sulle recensioni, facendo la fortuna o sciagura di molte attività.

Commenti negativi

Che si tratti di un post (magari in pubblicità, quindi che stai pagando) o un articolo sul tuo sito web trovare un commento negativo, specie se privo di logica o fondamento può risultare fastidioso e farci innervosire parecchio. In linea di massima, il mio consiglio è sempre quello di rispondere come per le recensioni. Va però fatta una considerazione, se ci accorgiamo che si tratta di qualcuno che è proprio un attaccabrighe/ cyberbullo meglio non alimentare il suo perverso bisogno di attenzioni e lasciar cadere, tanto ci saranno tanti altri commenti positivi a farlo rimanere solo nella sua frustrazione, senza alimentare la tua! 😉

 

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Facebook: Nuovo piccolo aggiornamento – Due grandi vantaggi

Spia la tua concorrenza e le sue azioni di marketing

Gli aggiornamenti di Facebook non si fermano mai e riuscire a stare dietro a tutto è davvero complesso. Questo piccolo aggiornamento però, risulta particolarmente utile per almeno due motivi che voglio indicarti.

Sto parlando della nuova funzionalità che permette di visualizzare alcuni dati delle fan page di Facebook a chiunque vi acceda.

screenshot pagina Facebook

Cliccando sulla piccola “i” (informazioni ed inserzioni) potrai infatti avere accesso ad alcune informazioni:

  1. Se, quando e quante volte la pagina ha cambiato nome.
  2. Le inserzioni attive.

La pagina ha cambiato nome?

Bene, inizialmente non ho dato molto peso a questo, anche se in realtà in questo modo potrai avere una panoramica della bontà e dell’attendibilità della pagina.

Se ad esempio una pagina di un ristorante, ha cambiato nome da qualche mese e prima era una pagina di barzellette… probabilmente la sua fan base non è genuina e fan, like e recensioni potrebbe essere non del tutto veritiere.

N. B. La mia pagina ha cambiato nome, ma semplicemente perché ho cambiato il nome del mio blog (e il dominio) ma i contenuti sono rimasti invariati.

E le inserzioni attive?

La possibilità di poter guardare le inserzioni attive di una pagina è il vero motivo del mio post di oggi.

I tuoi vantaggi da “social media manager o semplice amministratore della pagina della tua attività” sono, come premesso, almeno 2!

“Spia” la concorrenza

Il primo grande vantaggio è quello di poter “spiare” quali e quante azioni di web marketing (in particolare di Facebook e Instagram) fa il tuo competitor.

Ovviamente non potrai conoscere i budget e devi conoscere almeno un po’ Facebook Ads altrimenti rischi di non capire alcune cose.

Potresti ad esempio, non capire perché trovi lo stesso post per più inserzioni.

Questo è un indice in più. Se trovi più inserzioni simili potrebbero essere a/b test oppure campagne ottimizzate per obiettivi diversi (interazioni, traffico, conversioni).

Niente male, no?

Guardare cosa fa il tuo concorrente è il più grande vantaggio che hai grazie a questa piccola finestra e di cui potrai fare un buon uso.

Ma c’è un altro piccolo vantaggio per i tuoi utenti.

Se utilizzi abbastanza bene Facebook ads, utilizzerai anche le campagne per traffico e conversioni, oltre che per interazione e sai bene che queste – in linea di massima e se non hai grossi budget – “ruotano” sulla home page (o le piattaforme che hai scelto) del tuo target e spesso non sono le stesse sulla pagina. (Su questo dovrei aprire un’altra lunga parentesi)

Ammettiamo che tu abbia fatto una campagna per conversioni, quindi ottimizzata per ottenere un’azione specifica, scegliendo con cura la creatività dei 6 ads che ruotano. Questa campagna – se ben fatta – arriverà al tuo target. Ammettiamo che un potenziale tuo cliente sia molto interessato alla tua inserzione, ma in quell’istante non possa andare avanti nel processo fino alla generazione dell’azione… Ecco, Facebook gli mostrerà nuovamente l’inserzione, ma solo quando dice lui.

Ma se fosse lui a volerla ritrovare? Ci sarà un post statico sulla pagina probabilmente, ma lui vuole cercare quella specifica immagine o video o altro… Perché è quella che lo ha convinto! Gli basterà andare sulla tua pagina e controllare le inserzioni attive, cliccare e andare avanti!

 

 

La fan base: conosci la tua audience

fan base

Che cos’è la Fan Base?

La fan base altro non è che l’insieme di persone che seguono una particolare persona o brand.

 

L’importanza dei fan in marketing

In marketing definiamo true fan un cliente ripetitivo ed estremamente fidelizzato.

Quello insomma, cui dovremmo aspirare per il nostro business.

Molto spesso mi accorgo che soprattutto in ambito social, non tutti si rendono conto dell’importanza del cliente fidelizzato, pensando che le azioni di marketing e web marketing debbano essere necessariamente indirizzate alla cattura di nuovi clienti e lead.

La fan base di Facebook

Anche se “quelli-che-hanno-messo-mi-piace” alla nostra pagina Facebook non si chiamano più fan da tempo immemore, tutti continuano a chiamarli così, quindi per comodità li chiamerò in questo modo anche io.

Ad ogni modo ora è chiaro che la fan base è l’insieme di coloro che hanno messo “mi piace” alla nostra pagina.

E’ vero che non si tratta di lead (cioè di contatti), tuttavia sono persone che in qualche modo hanno interagito con la nostra pagina. E non è poco.

Quello che dobbiamo cercare di fare – attraverso i nostri sforzi di marketing – è di creare una fan base quanto più possibile profilata, cioè formata da persone che rientrano nel nostro target.

 

 

fan base - remarketing
Fonte: http://creativestandup.com/get-more-fans/

Utilizza la tua fan base così:

  • Crea il tuo pubblico preferito su Facebook ads, inserendo interessi, comportamenti e dati demografici.
  • Crea dei post, sugli stessi post crea delle inserzioni con Facebook ads e imposta come target il pubblico che hai appena creato.
  • Dopo un primo periodo, crea un looklike o pubblico simile rispetto a quello che hai creato. In questo modo crescerai. Inizia a creare un post con il pubblico salvato che hai creato, dopo 2/3 giorni (o quanto preferisci, dipende dal budget) spegni l’ad. Crea una nuova ad con il pubblico looklike, ma utilizza lo stesso post. Vedrai così crescere la tua fan base.
  • Non invitare “la qualsiasi” dei tuoi amici personali, se non rientrano in target, perché una volta che la tua fan base sarà abbastanza grande (relativamente alla tua attività) sarà su di loro che farai le tue campagne pubblicitarie, perché sarà un pubblico fatto di persone che già ti conoscono e quindi più propense all’azione.

 

Facebook marketing: a che livello ti trovi?

marketing funnel

Se è vero che non esiste una formula magica per far in modo che la nostra comunicazione social ci porti velocemente a raggiungere i risultati desiderati, è vero anche che è necessario creare delle basi solide e indispensabili. Parliamo della pagina aziendale su Facebook.

1. La tua audience rispecchia i tuoi clienti?

Molto spesso mi capita di prendere in gestione pagine che, indipendentemente dal numero di fan, ha una fan base completamente fuori target.

Questo rappresenta la conseguenza diretta di una cattiva – per quanto in buona fede- gestione della pagina.

Molto spesso infatti, la fan base, cioè il numero di fan della pagina che dovrebbe rappresentare il nostro target primario, quello al quale indirizzare la nostra comunicazione, è formata da parenti, amici, amici di amici, di chi si è occupato della pagina fino a quel momento.

Ma credete davvero che tutte queste persone siano profilate e interessate a quello che pubblicate? Direi di no! I vostri sforzi di creare contenuti interessanti per il target vengono praticamente già distrutti a monte.

Se io invitassi i miei 3000 amici (del mio profilo personale) a seguire tutte le pagine che gestisco, così a caso, farei danno alla mia immagine (diventerei una che fa spam!), oltre che a quella dell’azienda, in quanto non professionale.

Meglio avere numeri più bassi, ma di veri followers, di persone davvero interessate. Questo anche per razionalizzare gli investimenti pubblicitari, che sono comunque necessari.

Una fan base solida è il primo dei punti che dovrai “ottimizzare”.

 

2. I tuoi contenuti sono di valore per il tuo cliente?

Uno degli errori più penalizzanti è l’autoreferenzialità: il parlare sempre del nostro brand, prodotto, servizio come fosse il migliore.

Gli utenti odiano questo genere di post, se sono sempre e solo quelli. Proprio per questo creare un calendario editoriale prima di attuare una strategia è di fondamentale importanza.

I contenuti che pubblichi devono soprattutto coinvolgere l’utente. Come ho detto e scritto già anche nelle “my tips” , ovviamente le persone non vanno su Facebook con l’intento di “fare shopping”, ma per rilassarsi.

Nella costruzione dei tuoi post, concentrati sui benefici e sulla risoluzione di problemi per il tuo cliente. Evita una comunicazione del tipo “io sono il migliore…”

Ultima cosa: non pubblicare tanto per farlo – torniamo quindi al discorso del calendario editoriale.

 

3. Stabilisci un budget in Facebook Ads

Vige ancora, da qualche parte nel web, la convinzione che Facebook sia gratis. Sì certo, lo è per i profili privati, per coloro che non utilizzano i social come pubblicità. In realtà Facebook Ads è un potente strumento pubblicitario, uno dei più strutturati e dettagliati. E questo rappresenta la forza di Facebook per piccole e grandi aziende.

Ovviamente ha un costo. Proprio perché ha un costo, va utilizzato in maniera professionale. Lasciare la gestione amatoriale a chi conosce i social da utente (per quanto bene possa conoscerli) o improvvisarsi in “tanto che ci vuole?!” potrebbe farti sprecare molte risorse e ovviamente non raggiungerai mai risultati.

Perciò a seconda delle tue dimensioni aziendali e le tue possibilità, stabilisci subito un budget da destinare alla tua pubblicità sui social media, includendo anche quello destinato alle risorse umane, cioè chi gestirà il tutto, cioè la tua immagine o quella del tuo brand (scusa se è poco 🙂 )

3 consigli su come scegliere il tuo Web Hosting

E’un piccolo comune dilemma: a quale hosting provider dovrei affidare i miei siti? Questo dilemma vale per developers, bloggers, piccole imprese ecc. ecc.

Se questa scelta è ben fatta, tu puoi trascorrere una “vita felice” grazie ad un host affidabile ed altamente performante, sempre raggiungibile via telefono, via chat o via mail. Tuttavia compiere questa scelta, senza prima aver dedicato il giusto tempo alla ricerca, potrebbe portarti a non pochi problemi.

1. Scopri di quale tipo di hosting hai bisogno

Prima di iniziare a cerca un hosting, prenditi un momento per valutare i tuoi obiettivi.

Le tue esigenze influenzeranno la tua compatibilità con alcuni provider e servizi di hosting.

  • Shared Hosting
  • VPS Hosting
  • Dedicated Server Hosting

Un sito web personale (ad esempio portfolio) non ha bisogno di un server dedicato. Così come un ecmmerce ad alto traffico e alti volumi non dovrebbe scegliere un economico shared hosting (hosting condiviso).

L’Hosting condiviso è ottimo per siti di piccole e medie dimensioni

Nell’hosting condiviso, diversi clienti e siti Web condividono lo stesso server. Da una parte, l’hosting condiviso è semplice e senza complicazioni. La maggior parte dei clienti dovrebbe passare a un pacchetto condiviso quando entra nel mondo dell’hosting Web per la prima volta, quindi decidere quando è il momento di passare a un VPS o un piano dedicato per soddisfare le crescenti esigenze.

Va considerato però che le risorse del server sono condivise con migliaia di altri siti web. Vanno tenuti presente prezzo, supporto, performance più i servizi aggiuntivi offerti come ad esempio il dominio gratuito ecc.

L’Hosting VPS offre maggiore flessibilità per i siti in rapida crescita

VPS, che sta per server privato virtuale, è una felice via di mezzo tra la datazione casuale dell’hosting condiviso e l’impegno di un server dedicato. Il server è diviso in macchine virtuali, che fungono da server dedicati indipendenti. I clienti VPS condividono ancora un server, ma ognuno di essi ha porzioni molto più grandi e un controllo maggiore rispetto a quelli con un piano di hosting condiviso.

I nostri host VPS preferiti di solito includono storage con SSD ad alta velocità, insieme a servizi gestiti per aggiornamenti e patch software. A seconda del tuo livello di familiarità con il lato tecnico, ti consigliamo di cercare una licenza gratuita per cPanel o accesso completo alla root. Vedrai anche i principali host di VPS che includono servizi di monitoraggio, sicurezza e CDN per tenerti aggiornato.

L’Hosting dedicato offre il massimo delle risorse e della sicurezza del server

I siti ad alte prestazioni richiedono hosting dedicato, che comporta l’utilizzo di un intero server per alimentare il tuo sito Web o le tue applicazioni. Come suggerisce il nome, i server dedicati sono pronti ad aspettare per mano e piedi e soddisfare ogni tua esigenza di configurazione. I clienti hanno il controllo completo sull’architettura doting, il che significa che possono personalizzare i sistemi di sicurezza, i sistemi operativi e altro.

I piani di hosting dedicati sono tra i più costosi, considerando l’hardware di prim’ordine, i servizi gestiti e il supporto 24 ore su 24. L’hosting di fascia alta, tuttavia, è dotato di una serie di funzioni di lusso, tra cui migrazioni e backup automatici, indirizzi IP dedicati e scelta del sistema operativo.

Progettazione sito web

2. Determina che tipo di sito web stai costruendo

Proprio come la quantità di traffico previsto o di carico del server influenza il tipo di piano di hosting che vorrete trovare, il vostro tipo di sito Web determinerà quali caratteristiche sono più importanti da avere. Alcuni provider di hosting, ad esempio, promuovono la funzionalità di eCommerce, mentre altri si concentrano sul blogging e sull’ottimizzazione dei motori di ricerca.

Blog: Considera un web hosting WordPress

Con WordPress che ha recentemente superato il 28% alimentando più di un quarto di tutti i siti Web su Internet, il sistema di gestione dei contenuti è una scelta facile per gli scrittori che desiderano condividere i propri pensieri online. Apparentemente sembra che ogni host offra installazioni one-click semplificate di WordPress, ma i migliori provider includono hardware aggiornato, spazio di archiviazione illimitato e larghezza di banda, programmi preinstallati e competenza e supporto dedicati di WordPress.

Store online: prendi in considerazione un servizio di hosting per Ecommerce

Per qualcosa di più del semplice marketing del tuo marchio, un negozio online è un must per i proprietari di attività commerciali.

Più della metà degli abitanti statunitensi acquista online, per capire l’importanza di un e-commerce.

Quindi le aziende dovrebbero trovare un host web con forti opzioni di e-commerce. 

I migliori host si prendono cura dei requisiti di sicurezza aggiuntivi associati alla protezione delle informazioni sui clienti e sui pagamenti, fornendo allo stesso tempo modelli ben progettati, accesso al software del carrello e integrazioni con servizi come PayPal e strumenti di marketing via email.

Sito web personale: considera un low cost ad alto valore

Sia che tu stia condividendo istantanee di un recente viaggio o dando informazioni su amici e familiari sul tuo prossimo evento, i siti web personali devono trasmettere informazioni in modo visivamente accattivante. I clienti di hosting non hanno bisogno di spendere molto per creare un sito sbalorditivo: gli host attirano principianti e appassionati rendendo il web hosting estremamente conveniente e facile da usare.

Solo perché vedi i prezzi di base sono davvero bassi, tuttavia, non dare per scontato che i servizi siano scadenti. Molti offrono spazio di archiviazione, larghezza di banda e account di posta elettronica illimitati; supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e crediti di marketing online.  

Sito web aziendale: considera un web host con il quale puoi crescere

Anche se non prevedi di utilizzare il tuo sito Web per vendere prodotti, la tua azienda conta sulla presenza online per aumentare il brand awarness. Gli imprenditori possono aspettarsi che il loro sito web aziendale cresca dal 10 al 20% ogni mese, se tutto va bene, quindi dovrai trovare un fornitore di servizi di hosting in grado di gestire un’attività in piena espansione.

Invece di cercare costantemente la prossima offerta migliore, trova un host web con il quale stabilire una relazione di lungo periodo, eviterai così tutti i grattacapi connessi alla scelta del web host: la fari una sola volta, ma bene!

3. Comprendi bene quali e quante risorse richiedi

I nuovi clienti di hosting Web si orientano naturalmente presso i provider e i piani che offrono il maggior numero di funzionalità al più basso prezzo. Invece di cercare solo il partner più attraente, tuttavia, puoi trovare maggiori opportunità nell’hosting cercando un servizio che sia compatibile con le tue esigenze specifiche. Alcune aziende potrebbero dare priorità alle funzionalità di posta elettronica rispetto all’archiviazione, ad esempio, mentre uno sviluppatore potrebbe preferire tariffe di larghezza di banda elevate e una sicurezza rigorosa.

Larghezza della banda e data transfer

La larghezza di banda si basa sulla rapidità con cui i visitatori possono accedere alle informazioni del tuo sito: maggiore è la larghezza di banda, maggiore è il numero di persone che possono visualizzare il tuo sito allo stesso tempo. Aumentare i limiti di trasferimento dei dati è un modo sicuro per aumentare il traffico del tuo sito senza perdere prestazioni.

Domini e email

Anche se vengono comunemente raggruppati, la registrazione dei domini e il web hosting sono due diversi servizi. Il tuo nome di dominio serve come indirizzo del tuo sito web e può essere registrato e ospitato con una società diversa da quella che ospita i file del tuo sito. E’ preferibile mantenere tutte le risorse di hosting nello stesso account. Alcuni provider includono anche hosting di domini gratuiti per il primo anno di nuovi indirizzi registrati.

L’hosting di posta elettronica si rivolge in particolare agli imprenditori che desiderano la notorietà e il riconoscimento del nome negli indirizzi email. I provider di hosting spesso includono funzioni di posta elettronica avanzate, come servizi di inoltro e filtraggio, autorisponditori e sicurezza avanzata, per i clienti che necessitano di diverse caselle di posta o strumenti di marketing.

Uptime Rates e Affidabilità

Come sanno gli imprenditori, il tempo è denaro. Ogni secondo che il tuo sito è inaccessibile può significare centinaia di opportunità di vendita mancate, reputazione del marchio danneggiata e perdita di produttività.

La maggior parte degli host garantisce una certa quantità di ore di attività e ti rimborserà per eventuali interruzioni non pianificate oltre l’accordo sul livello di servizio. Le garanzie variano in genere dal 100% al 99%, anche se la maggior parte dei clienti di hosting condiviso si troverà perfettamente contento della soglia di uptime del 99,9%.

Sicurezza e supporto

Sebbene la sicurezza di un sito Web dipenda in gran parte dal comportamento dell’amministratore e dalla forza della password, tra le altre caratteristiche, l’infrastruttura della società di hosting può rappresentare uno dei punti deboli. Oltre il 40% dei siti Web è compromesso a causa della vulnerabilità di un host, quindi assicurati di cercare i provider che includono firewall, servizi di monitoraggio e altri componenti aggiuntivi per la sicurezza. Punti bonus per backup automatici e aggiornamenti WordPress.

Il servizio clienti dovrebbe essere reattivo e pronto ad assisterti. Sfortunatamente, questo aspetto critico dell’hosting è difficile da distinguere fino a quando non sei già iscritto a un piano e hai bisogno di aiuto. Sicuramente perciò, devi fare le tue ricerche per capire se il supporto di un host è all’altezza delle tue esigenze.